Si da inizio alla riqualificazione delle periferie italiane.
Roberta Pastore, Michele Bondanelli, Eloisa Susanna, Roberto Giuliano Corbia, Federica Ravazzi e Francesco Lorenzi.
Sono questi i nomi dei sei giovani scelti dall’architetto e senatore a vita Renzo Piano.
Selezionati tra altri 600 candidati tutti con la stessa aspirazione, quella di lavorare affianco al guru dell’architettura, costituiranno ora un nuovo gruppo di lavoro che nasce con l’intento di dar un nuovo volto alle periferie delle città italiane. Renzo Piano aveva già dichiarato, il 13 ottobre c.a., ospite a “Che tempo che fa” che la sua idea era quella di far lavorare dei giovani a servizio della propria patria. Un’Italia bellissima, con un paesaggio invidiabile, con delle città conservatrici di una memoria storica unica da proteggere.
Ma non solo le città storiche. Al centro dell’attenzione, per Piano questa volta ci sono le periferie. La periferia è un deserto affettivo ma ricca di umanità. Le città antiche ci sono state tramandate così dai nostri antenati, ma le periferie sono per i nostri giovani. Bisogna smettere di costruire altre periferie, bisogna cucire e migliorare quelle esistenti che risultano tutt’oggi l’anello debole delle nostre città. Il nostro Paese ha bisogno di un’opera gigantesca a tale proposito.
Coordinati da tre tutor, l’ingegnere Maurizio Milan e gli architetti Mario Cucinella e Massimo Alvisi, i 6 architetti agiranno su tutti quei fattori che miglioreranno non solo l’aspetto delle periferie ma anche la loro fruizione. Sono previsti il potenziamento dei trasporti pubblici, la realizzazione di standard per soddisfare le esigenze primarie e secondarie della popolazione, l’adeguamento energetico e il restauro degli edifici di maggior importanza.
Per questo scopo Renzo Piano devolverà il suo stipendio da senatore dichiarando: “Credo nel ruolo della politica, che viene da polis, la città”. Preso alla sprovvista dalla decisione del Presidente Napolitano, dal 30 agosto, quando è stato nominato senatore a vita, Piano ha iniziato a pensare quale fosse la strada giusta da intraprendere. “La mia conclusione – dichiara – è che l’unico vero contributo che posso dare è quello di continuare a fare il mio mestiere e metterlo a disposizione della comunità“.
Spicca tra i sei nomi, quello di un 32enne architetto salernitano, Roberta Pastore. Laureatasi all’Università Federico II di Napoli. Tutt’oggi, Roberta Pastore lavora come architetto nella sua città collaborando con la società di ingegneria e urbanistica Runa e allo stesso tempo con Lab 23 come designer di arredo urbano.
Si è svolta ieri, giorno 19 dicembre, a Genova la prima riunione tra i prescelti. ll prossimo appuntamento è previsto per il 23 gennaio a Roma, nell’ufficio G124 del senatore Renzo Piano quando finalmente inizieranno a lavorare a questo progetto così ambizioso.