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Rione Sanità, un mondo che rinasce

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La Napoli del Rione Sanità è una Napoli che in pochi conoscono, è una città nella città

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Il Rione Sanità che si è trasformato, negli anni, in una sorta di “ghetto”, è un luogo a tratti misterioso e buio, custode assoluto dei colori più veri di Napoli: i suoi “mille colori”, di cui Pino Daniele ne è cantautore.

Il territorio accoglie, nelle sue strade, 32 mila anime. Sono napoletani o persone provenienti da paesi extracomunitari che vivono nel degrado e nell’abbandono  assoluto da parte delle istituzioni, eppure il Rione Sanità fa parte della Terza Municipalità di Napoli. Inoltre, non ci si può dimenticare che il Rione Sanità ha dato i natali a Totò, ovvero Antonio De Curtis, ma oggi sono in pochi quelli che ancora ne hanno memoria: la maggior parte delle persone si ricorda della Sanità soltanto per le uccisioni feroci e per la criminalità che da anni è annidata lì.

Eppure, oggi sembra che qualcosa stia cambiando, che questo Rione così disprezzato stia cercando, disperatamente, di rinascere dalle proprie ceneri, grazie ad una Fondazione: la Fondazione San Gennaro. Tale Fondazione, nata nel dicembre 2014, riunisce in sé associazioni no-profit, organizzazioni meridionali, famiglie del nord che sono nate nel Rione Sanità e che investono del denaro in un quartiere dove  hanno lasciato il cuore.

Rione Sanità
Rione Sanità

Ma non solo, c’è anche l’interesse, forse per alcuni “anomalo”, degli imprenditori provenienti dal Nord Italia, che stanno iniziando ad investire nelle attività della rete. La grande mente che sta cercando di guidare questa rivoluzione civica è quella di un parroco: Don Antonio Loffredo, che ha scommesso sui più giovani attraverso un programma di accompagnamento verso il mondo del lavoro, rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, il “Bridge to Employment”.

Mentre la sagrestia della Chiesa della Sanità, di cui Don Antonio è parroco, ogni giorno si riempie di un via vai di mamme e bambini che si recano al doposcuola. Il Rione Sanità è infatti una striscia di terra che pullula di tanti doposcuola e associazioni di ogni genere, dove le persone si uniscono ed operano per il miglioramento del territorio, riuscendo nell’intento che viene spesso abbandonato dalle istituzioni; attualmente vi sono circa 30 associazioni che operano sul territorio, tra cui le più importanti sono: “Smart Rione”, i ragazzi della “Paranza”, “La casa dei Cristallini”, e la “Sanitansemble”.

Quest’ultima è una vera orchestra con 46 ragazzi, tra i 5 e i 18 anni d’età, che stanno imparando a suonare con corsi di formazioni gratuiti, e che attraverso la musica possono dare voce al loro Rione, oltre ad imparare e così facendo crearsi un mestiere. La Paranza, invece, è una cooperativa che dal 2006 lavora al rilancio dei siti catacombali, sono giovani under 30 che lavorano con un contratto a tempo indeterminato.

La casa dei Cristallini è una vera e propria casa che investe nei bambini e nella loro istruzione, facendo loro da doposcuola, da ben 13 anni a questa parte. Lo Smart Rione è un blog curato da giovani, che racconta il quartiere on line, finanziato dal progetto PON “Ricerca e Competitività” 2007/2013 per le Regioni.

Ma non ci sono soltanto le associazioni a fare da “trama” nel tessuto multisfaccettato del Rione, c’è anche un bed&breakfast ed una casa discografica. Il primo si trova nella Casa del Monacone, nei pressi della Chiesa Della Sanità e quindi nel cuore del Rione, che ospita molti turisti affascinati dalla sua storia e dalle Catacombe che quest’anno hanno riscosso un piacevole aumento del flusso di visitatori.

La seconda novità in musica si chiama “Apogeo Records”, un’etichetta discografica diretta da Andrea De Rosa, cantautore e avvocato, spinto dalla voglia di rompere l’isolamento geografico del quartiere attraverso la sua musica, che ha prodotto già sei album e in particolare un brano: “Luce”, interpretato  interamente da 12 ragazzi che giocavano in strada.

Insomma, tutto porta ad una rivoluzione civica attraverso dei valori che non andranno mai persi, come la musica, i bambini, l’istruzione, l’arte, e non ultima l’ospitalità, il calore umano, che ha reso Napoli una città  ammirata in tutto il mondo.

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