Milioni di profughi ucraini in fuga dall’invasione armata russa: la prima famiglia arriva a Pontecagnano
‘Vasyl e Roksolana sono marito e moglie. Qui non li vedete ma con loro ci sono dei bambini: i loro tre figli. Erano in auto a dormire, stremati e provati dal lungo viaggio, stretti, avvolti dalle coperte per proteggersi dal freddo. In quell’auto che li ha visti percorrere centinaia di chilometri per poter mettere in salvo la loro vita‘. Commenta Giuseppe Lanzara, sindaco di Pontecagnano, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.
La crisi umanitaria
L’invasione dell’Ucraina per mano delle forze militari russe rappresenta una minaccia non solo in termini di conflitto armato, ma anche in termini di crisi umanitaria. Secondo il ministro della Difesa ucraino, infatti, un’invasione potrebbe spingere alla fuga da 3 a 5 milioni di ucraini mentre nelle scorse settimane l’amministrazione americana aveva calcolato una cifra compresa tra 1 e 5 milioni di profughi. Nel 2014, dopo l’intervento russo in Crimea e nel Donbas, 1,5 milioni di ucraini fuggirono in altre zone del Paese, tra cui la Polonia, e il numero di ucraini che oggi vive e lavora in Polonia è arrivato a 2 milioni.
Da qui l’urgenza dell’Europa di farsi trovare pronta di fronte all’impellente emergenza profughi. Famiglie divise, isolate, in fuga dalla guerra e dalle privazioni che questa comporta: ‘Lo scorso 24 febbraio il mondo intero si è svegliato scioccato dal rumore delle bombe che cadevano e dal suono delle sirene dei mezzi di soccorso. Da lì parte la loro fuga dall’Ucraina, attraverso la Polonia, la Repubblica Ceca, l’Austria fino ad arrivare in Italia‘.
‘Cosa hanno di così diverso dalle nostre famiglie? – continua Lanzara – Me lo chiedo da giorni. E se fosse capitato a noi di essere svegliati nel cuore della notte e dover iniziare a fuggire per salvare le nostre famiglie senza avere neanche il tempo di raccogliere le proprie cose?
L’attacco all’Europa e la solidarietà locale
Immedesimarsi, come suggerisce Lanzara, significa avvicinarsi a una verità scomoda e dolorosa, significa intendere l’avanzata russa come un attacco all’Europa, allo stato di diritto, alla democrazia: ‘Nel nostro immaginario le guerre sono combattute in territori molto distanti da noi e invece questa volta è accaduto alle porte dell’Europa. Tutto questo ci ha spinto in maniera ancora più convinta a mettere in campo tutte le risorse possibili a sostegno di questa popolazione. Così, abbiamo accolto questa che rappresenta la prima famiglia di profughi in fuga dalla guerra giunti qui a Pontecagnano Faiano. Lo abbiamo fatto grazie alla grande sensibilità dei cittadini e delle associazioni, del coordinamento del Piano di Zona e della Cooperativa Il Sentiero e Tertium Millenium che si è resa disponibile ad ospitarli‘.
‘Proprio per la grande disponibilità dimostrata dalla cittadinanza di Pontecagnano Faiano sarà istituito un Polo della Solidarietà presso l’ex Tabacchificio Centola con giorni, orari e modalità di consegna dei beni specifici e necessari a fronteggiare l’emergenza. Una grande rete solidale da parte dell’Amministrazione, con il coinvolgimento delle associazioni e dei volontari che raccoglieranno il materiale da inviare in Ucraina e dare sostegno alle vittime di questa guerra‘.