La Conferenza Stato – Regioni, tenutasi ieri a Roma, si è espressa in merito alla riforma Autorità Portuali: il decreto non entrerà in vigore prima di 36 mesi
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Una proroga di 3 anni per mantenere l‘autonomia gestionale del porto di Salerno. Il decreto legislativo relativo alla riforma Autorità Portuali non entrerà in vigore prima di 36 mesi.
“Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali” questo il titolo del decreto di riordino dei porti italiani approvato lo scorso 21 gennaio, in attuazione della Legge Madia, stilato dal ministro Delrio.
L’accorpamento prevede la creazione di 15 Autorità di Sistema portuale che coordineranno 54 porti italiani. Salerno dovrebbe far parte insieme a Napoli e Castellammare di Stabia dell’Autorità di Sistema portuale del Basso Tirreno. Il profilarsi sempre più reale dell’ipotesi “accorpamento” ha scatenato la rivolta delle imprese produttive salernitane, compatte e coese, al fine di giungere ad una soluzione condivisa che non intacchi l’autonomia amministrativa e operativa dello scalo di Salerno.
Ieri, durante la Conferenza Stato-Regioni tenutasi a Roma, è stato votato all’unanimità l’emendamento presentato da Campania e Liguria, per ottenere una proroga di 3 anni di gestione autonoma dell’Autorità Portuale. Adesso toccherà al premier Matteo Renzi valutare l’istanza presentata dai Presidenti delle Regioni.
Può dirsi soddisfatto Agostino Gallozzi, presidente di Assotutela e della S.C.T spa: “L’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni dell’emendamento sulla proroga dell’autonomia gestionale del porto di Salerno rappresenta un primo e fondamentale passaggio istituzionale per la tutela del futuro del nostro scalo marittimo”.
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