Si accende la disputa tra i sindaci con il ricorso al Tar di De Luca per i 300 milioni di euro destinabili ai comuni con meno di 50.000 abitanti
Ricostruendo la vicenda: Vincenzo De Luca, con l’annuncio di fare ricorso al Tar contro il bando regionale dello scorso dicembre per l’attribuzione di fondi stanziabili per i comuni minori, si è tirato addosso le ire dei sindaci dei paesi cilentani, che percepiscono la sensazione, con questo gesto, di vivere nell’ombra della Città delle Luci.
Il ricorso al Tar presentato dal sindaco riguarda, infatti, i 300 milioni di euro inerenti l’accelerazione della spesa dei fondi strutturali – Por Fesr Campania 2007/2013, istruiti per “Opere già cantierabili” di molti comuni del Cilento e del Vallo di Diano.
Dopo le polemiche del sindaco di Castellabate (SA), il sindaco di Piaggine (SA) attacca, con una lettera ai vertici di Anci Campania, il ricorso al Tar di De Luca, ritenendolo un atto che blocca lo sviluppo dei comuni campani minori.
I sindaci dei piccoli centri mostrano, attraverso la stampa, la delusione e l’amarezza dell’azione di De Luca che rischia di far perdere, a discapito dei cittadini, i finanziamenti attesi da anni. Rientrando nei finanziamenti, i 450 progetti di molti centri cilentani aspetterebbero, infatti, solo di essere avviati e non sottrarrebbero nulla a comuni grandi come Salerno. Nonostante questo, De Luca ha chiesto la sospensione del provvedimento, rischiando il congelamento di tutti i fondi.
Il motivo del ricorso al Tar è l’esclusione, secondo il sindaco salernitano, dei comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti; il bando prevede, infatti, la seguente ripartizione: un 40% della programmazione ai comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti, un altro 40% ai comuni con popolazione compresa tra 10.000 e 30.000 e 20% ai comuni tra 30.000 e 50.000 abitanti.
Come ricordano in queste ore tanti sindaci cilentani, i comuni con più di 50.000 abitanti, nel corso degli anni, hanno beneficiato, tra le tante fonti di finanziamento, del programma denominato PIÙ EUROPA. Il criterio usato questa volta dalla Regione Campania rappresenterebbe un reale sostegno economico alle realtà che, nell’ambito regionale, sono più penalizzate.
Il sindaco di Salerno, con un messaggio su Facebook si difende dalle accuse sul ricorso al Tar scrivendo: “Non abbiamo alcun contenzioso con gli altri comuni della Campania, il contenzioso è con la Regione: è una vicenda vergognosa, una truffa, un atto di scorrettezza. Se c’è qualcuno che difende tutti i comuni, quello sono io, non è né l’ANCI né la Regione Campania. Si sono persi 4 anni senza che la Regione abbia fatto niente per i fondi europei, mentre l’ANCI dormiva in piedi. La nostra posizione è chiara: vanno sostenuti e finanziati i progetti sulla base della loro qualità ed esecutività, la dimensione del comune non conta. Se c’è un progetto necessario e immediatamente cantierabile per un comune di duemila abitanti, va finanziato subito. Se un progetto presentato da un comune capoluogo non è di qualità, non è utile e non è immediatamente cantierabile, non deve essere finanziato. Io sono per rispettare tutti i comuni, a prescindere dal numero di abitanti“.
Sullo scontro tra Cilento e Salerno nato dal ricorso al Tar ci saranno aggiornamenti.