Riciclo creativo ad Ischia, nel cuore della bellezza campana un’esposizione sulla rinascita degli oggetti
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Forio d’Ischia. Aperta dall’11 giugno fino al 13 luglio nella galleria Eloart di vicoletto San Gaetano nel borgo di Forio, è il “ReArt” l’esposizione artistica dei materiali riciclati.
Un riciclo creativo di oggetti destinati al macero che, grazie all’estro e al potere dell’immaginazione di 12 artisti, sono stati “rimessi in gioco” per un nuovo utilizzo.
Un gioco del ri-uso che nel tempo dei consumi e della velocità salvaguarda le nostre tasche asciutte, tira fuori quella forza creativa che spesso dimentichiamo e ci sensibilizza al rispetto dell’ambiente. Un gioco che mette l’utile al servizio della bellezza.
Legno, cartone, vetro, latta vengono riportati in vita grazie al gesto artistico di chi riesce a vedere “oltre” un unico uso delle cose e a dar voce a tutte le potenzialità che queste nascondono.
Materiali riciclati e a loro volta riciclabili che da rifiuti diventano risorse.
Pezzi di legno che diventano gatti, cartoni che si trasformano in dondoli per bambini, vinili che si trasformano in quadri e musicassette che diventano lampade. Una rinascita degli oggetti che si riscoprono trasformandosi.
Perché se la natura umana è poliedrica e votata al cambiamento, anche le cose che usiamo e che ci appartengono possono dar voce a mille significati ed essere usati per scopi diversi da quello originario.
Nella società degli sprechi – di tempo, di risorse, di energie – siamo quasi costretti a buttare via oggetti praticamente nuovi a cui siamo legati anche affettivamente solo perché non ricoprono più l’utilità precedente, o perché obsoleti, o perché caduti in disuso, o perché cambiano i gusti e le mode.
La galleria Eloart con i suoi piccoli capolavori e le proposte sempre più incalzanti sul riciclo creativo che si tengono nella fattoria didattica di “Villa Spadara” nella stagione estiva – sempre a Forio di Ischia – pongono attenzione sul problema dell’eco-sostenibilità, ma soprattutto sui mille volti della bellezza.
Perché in fondo le cose sono come gli uomini, a cui non è necessario dare più anni, ma dare agli anni sempre “nuova vita”.