Il DPCM dell’11 giugno ha dato il via libera alla riapertura delle sale gioco sul territorio italiano
La Campania è tra le 14 regioni pronte a partire sin da subito con le sale gioco. All’appello mancano Abruzzo, Marche, Trentino, Basilicata e Sardegna.
Dopo una lunga attesa, finalmente anche le sale gioco possono riaprire in Italia. Quello del gioco fisico, qualche eccezione a parte (le lotterie nazionali e istantanee su tutte), è stato uno dei settori più colpiti dal lockdown imposto dal Governo Conte per affrontare l’epidemia da Coronavirus. Sale slot, casinò e bingo sono stati infatti tra gli ultimi esercizi commerciali a riaprire sul territorio.
L’apertura è stata ufficializzata dal premier Conte attraverso il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) dell’11 giugno, mettendo fine ad uno stop durato quasi 100 giorni. In realtà, il pallino è passato in mano alle Regioni, che possono decidere autonomamente se riaprire già dal 15 giugno o se aspettare, a seconda delle condizioni epidemiologiche.
Soltanto Abruzzo, Marche,Trentino Alto Adige, Basilicata e Sardegna non hanno ancora emanato un’ordinanza sul gioco terrestre, mentre in tutte le altre regioni, Campania compresa, gli esercenti hanno potuto sollevare le serrande – anche se in Liguria si partirà dal 19 (a parte il Casinò di Sanremo, che apre il 16), così come Emilia Romagna, Calabria e Veneto.
La Campania è storicamente una delle Regioni italiane dove si gioca di più. Secondo i dati del rapporto intitolato “Ripartizione del Giocato, delle Vincite, dell’Erario e dello Speso per Tipo Gioco”, pubblicato l’anno scorso, in Campania sono stati spesi poco più di 7,6 miliardi di euro nel settore del gioco, dati che si riferiscono soltanto alla rete fisica, e che non tengono conto della spesa nei casino online e più in generale nel gioco su Internet.
Napoli è stata la provincia campana dove si è giocato di più, con una spesa di poco inferiore ai 4 miliardi di euro, a fronte di vincite che hanno superato i 3 miliardi.
A seguire, ma molto distaccata, la provincia di Salerno con circa 1,5 miliardi spesi (e poco meno di 1,2 vinti), e quella di Caserta con 1,3 miliardi spesi (oltre 1 miliardo le vincite). Chiudono il computo la provincia di Benevento con 315,9 milioni spesi e 236 milioni vinti, e quella di Avellino con 433,6 milioni e 323,6 milioni rispettivamente spesi e vinti.