Università degli Studi di Salerno. Le “indicazioni per la ripresa delle attività didattiche e curriculari – Campania zona arancione” non soddisfano pienamente la CISL Università
Dalla Home page del sito web dell’Università degli Studi di Salerno (Unisa) si apprende che, a decorrere dal 19 aprile 2021 – con la collocazione della Regione Campania nella zona di rischio arancione – le attività didattiche (lezioni) del secondo semestre dell’A.A. 2021/2021, per i primi anni di corso e non ancora concluse, potranno ripartire “in presenza”.
Potranno svolgersi, altresì, in presenza le lezioni/seminari dei Corsi di Dottorato di Ricerca, le attività pratiche di laboratorio e di tirocinio finalizzate alla produzione delle Tesi di Laurea e/o di Dottorato, i tirocini di studenti e laureati esterni; infine potranno svolgersi in presenza le sedute di laurea dei Corsi di Laurea Magistrale (LM).
La Federazione CISL Università di Salerno si considera soddisfatta solo parzialmente da tale iniziativa; le indicazioni per la ripresa delle attività didattiche e curriculari, infatti, pur condivisibili nel loro contenuto, non rappresentano quel reale momento di discontinuità che dovrebbe essere conseguente alla estensione della campagna vaccinale al personale delle Università.
Nella giornata odierna, a seguito di formale richiesta trasmessa il 15 aprile u.s., una delegazione della CISL Università ha avuto un incontro con il Rettore per discutere della ripresa delle attività.
La delegazione ha preliminarmente rilevato l’assenza, nelle indicazioni adottate dal Rettore, di un piano di ripresa delle attività in presenza per gli studenti diversamente abili. In secondo luogo, ha evidenziato che le attività didattiche non ricomprese nel piano attuale (quelle dal secondo anno di corso in poi) si sarebbero potute erogare prevedendo la presenza fisica del docente nelle aule dell’Ateneo.
“Tale iniziativa” – sottolinea il Segretario Generale Gerardo Pintozzi – “se messa in campo, potrebbe costituire – nel pieno rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Ateneo – un importante segnale di ripresa non solo per la comunità studentesca, che verrebbe stimolata – ricorrendone le condizioni – a vivere nuovamente i Campus, ma altresì per le numerose attività economiche sia interne ai Campus (mensa, punti di ristoro, cartolibrerie etc..) sia riferibili all’intero territorio della Valle dell’Irno”.