L’Associazione “Salute e Vita” scrive al sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante in merito alla relazione finale dello studio SPES
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la missiva dell’Associazione Salute e Vita al sindaco di Baronissi in merito alla relazione finale dello studio SPES.
Apprendiamo dalla stampa che nella giornata di ieri, 8 Giugno 2021, il sindaco di Baronissi, insieme ad altri sindaci di Comuni della Valle dell’Irno, nello specifico Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino e Siano, ha richiesto un incontro urgente al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania, con l’audizione del Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, per “esaminare ed approfondire i risultati dello studio di biomonitoraggio ambientale SPES” al fine di “valutare i livelli di contaminazione delle diverse matrici ambientali nella Valle dell’Irno per le opportune valutazioni e le conseguenti determinazioni”, decidendo così di “intraprendere un percorso comune per attivare azioni sui territori interessati”.
Come Associazione/Comitato “Salute e Vita” esprimiamo la nostra perplessità in merito a questa azione, in quanto il sindaco Gianfranco Valiante conosce bene la nostra attività e ci sorprende che non abbia contattato la nostra Associazione, né che abbia richiesto un incontro, e tutta la documentazione, direttamente al sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, visto che dallo scorso 8 aprile siamo in possesso della relazione finale, grazie a due ordinanze del TAR che hanno imposto all’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di consegnare questo documento a noi ed al sindaco di Pellezzano. Tra l’altro, la stessa relazione finale l’avevamo già inviata, di nostra iniziativa, al sindaco Valiante il 21 maggio, dunque ne era a conoscenza ben due settimane prima che il presidente De Luca la presentasse ufficialmente.
Esprimiamo soddisfazione per la scelta, invece, del sindaco Morra, che ha ritenuto opportuno non sottoscrivere questa richiesta perché non fornisce una risposta immediata ai problemi e ai timori manifestati dai cittadini e che, ricordiamo, si è costituito nel procedimento al TAR, per chiedere la revoca dell’AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale – concessa nell’aprile 2020, nonostante in quel momento il Presidente Vincenzo De Luca e l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, fossero ben a conoscenza della grave situazione ambientale in cui versava la Valle dell’Irno a causa dell’unica fonderia di questa zona. Inoltre è opportuno precisare che i sindaci dei tre Comuni coinvolti nello studio SPES – clusters della Valle dell’Irno, sono Salerno, Pellezzano e Baronissi, mentre Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino e Siano non hanno popolazione coinvolta e c’entrano ben poco rispetto ai primi tre.
Pertanto vogliamo sottolineare che la richiesta di questo incontro con la commissione regionale ci sembra non solo pleonastica, ma una vera e propria perdita di tempo. Quello che doveva venire fuori, i dati scientifici della relazione, sono scritti nero su bianco: la causa di questi inquinanti è l’unico impiantosiderurgicodella Valle dell’Irno, ovvero le Fonderie Pisano. Riteniamo sbagliata questa strategia, per quanto possa essere stata fatta in buona fede, e chiediamo un incontro con il sindaco di Baronissi ed il sindaco di Pellezzano congiuntamente in tempi strettissimi, per richiedere, come già fatto, in qualità di Associazione/Comitato “Salute e Vita”, al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, Comune in cui è situata la fonderia, di chiudere questa che è la fonte certa di inquinamento. Da quando c’è il risultato scientifico che certifica la correlazione, qualsiasi Ente che ha il potere ed il dovere di fermare una fonte di inquinamento accertata e non provvede a farlo, si sporca le mani di sangue. Anche oggi, che questa fabbrica obsoleta è in attività, l’aria è nauseabonda. Perdere tempo significa essere complici perché qui si continua ad ammalarsi e a morire.
Ricordiamo che lo studio SPES nella Valle dell’Irno inizia dalle Fonderie Pisano, con cerchi concentrici che, partendo dall’opificio, si allargano fino ad un raggio di tre chilometri. Già nella relazione preliminare del 2018 si leggeva che “la peculiare concentrazione di metalli direttamente proporzionale al centroide del modello di studio, fa desumere che la sorgente di contaminazione individuata abbia un impatto significativo sulla dose interna di contaminanti”. Ed ora ne abbiamo la conferma: mercurio e cadmio sono stati trovati nel sangue dei soggetti esaminati in concentrazioni cinque volte superiori alla media. Il mercurio è un metallo estremamente tossico sia in forma pura che nei suoi composti e la letteratura scientifica correla il mercurio alle attività che lavorano con l’alimentazione del carbon coke, ovvero che hanno il forno cosiddetto a cubilotto, come nel caso delle Fonderie Pisano, unico nella Valle dell’Irno. Così come il cadmio, ad altissima nocività, è prodotto da attività siderurgiche. Quanto alla diossina, anche questa riscontrata a livelli allarmanti nella relazione finale, ricordiamo che la Procura di Salerno, nel 2017, è dovuta intervenire dopo sei mesi dal dissequestro delle Fonderie Pisano perché furono trovate centinaia di tonnellate di metalli pesanti all’interno, in buona parte già fuse, intrise di olio e plastica, tanto che ci fu il sequestro di questo materiale e l’ARPAC di Salerno scrisse che, bruciando, avevano creato un “rischio diossina”.
Tornando alla richiesta del sindaco Gianfranco Valiante, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno dovrà sì venire sul territorio, ma per spiegare la gravità della situazione. Noi non siamo disponibili ad ulteriori perdite di tempo e ad avallare strategie che portano ad atteggiamenti omissivi e di attesa. C’è uno studio scientifico che è chiaro e che certifica il nesso causale. Infatti, tra le altre, a pagina 116 della relazione finale, si legge che la causa degli inquinanti è di carattere industriale e si individua come unica fonte, la fonderia nella Valle dell’Irno. È per questo che il primo cittadino di Baronissi ha il dovere di fare l’unica cosa che c’è da fare: chiedere al sindaco di Salerno ed al presidente della Regione Campania di chiudere la fonderia per motivi sanitari. Non si perda più tempo!
Il presidente dell’Associazione Salute e Vita
Lorenzo Forte