Appena entri al re:hub hai la sensazione di essere finito in un locale di Berlino, o di Budapest, ma in realtà sei ancora a Baronissi
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“Re:hub, non è più l’idea a concepire gli spazi, ma lo spazio stesso con tutta la materia che lo compone a dar vita a un’idea”.
Tour all’interno del re:hub, il connettore (hub) differente dove si fondono arte, musica, stile, food, drink e… REabilitazione, intesa come riuso di cose e di idee. A spiegarci il progetto, direttamente gli ideatori, Manuel, Ottavio e Julien.
E’ bello assistere a un continuo riuso degli oggetti all’interno di strutture ricettive, o lo spopolare del bio e del km zero, ma attenzione non dimentichiamoci che non sono soltanto trend da cavalcare finché non svaniscono, ma semplicemente il “buon senso delle cose”, la giusta strada da intraprendere se si ha a cuore immaginare un futuro.
In virtù del “buon senso” per l’allestimento del re:hub è stato fatto un discorso a ritroso, ci piace pensare che ogni oggetto qui presente ha una sua storia da raccontare.
Il container stesso, dove ora ci troviamo, nascondeva al suo interno una quantità inimmaginabile di legumi, sparsi su tutto il suo perimetro; mi domando, chissà quante traversate abbia fatto prima di divenire un privè presso il re:hub. Come chissà quanti smalti industriali ha contenuto il silos che dà accoglienza all’ingresso, ora che ricordo in effetti non fu proprio cosa simpatica ripulire l’interno, che a breve diventerà cappottiera e botteghino.
Seguendo questo tipo di ricollocazione degli oggetti, abbiamo riempito gli spazi di un’imponente e datata struttura industriale, da quanto siamo riusciti a capire il suo più antico utilizzo era quello di un tabacchificio risalente al dopoguerra.
E’ questo lo scenario che oggi ospita una serie di collaborazioni, le quali interagendo tra loro si fondono nella speranza di poter piantare radici forti nella crescita artistico culturale del nostro territorio. THINK GLOBAL ACT LOCAL. Il tentativo è quello di fondere la parola REabilitazione intesa come riuso, recupero intelligente di cose ma soprattutto di idee e quindi persone, all’HUB connettore.
Riuscire a superare mezzi oramai soppiantabili nell’ambizione di affacciarsi e vedere quanto più lontano possibile il panorama può offrirci, come del resto meritano le tante realtà/talenti che abbiamo a disposizione.
Da qui il coraggio di proporre un nuovo modo di abbracciare l’arte, insieme alla collaborazione di giovani artisti, provenienti da varie accademie, centrale è la figura di Andreas Zampella con lo studio Mare.
Insieme ragionammo su un discorso che potesse essere uno specchio reale di ciò che questo mondo e questa evoluzione ci impone, una sostanziale caducità di tutto ciò che ci circonda; i parallelismi interessanti erano quelli dei mandala che dopo mesi di lavoro artistico distruggono completamente l’operato spazzando via la sabbia, tutto ha un termine, è la distruzione stessa che genera vita. Fedeli a tutto ciò e consapevoli di una attualità che ci impone nei valori, costumi e filoni una dinamicità continua, non abbiamo fatto altro che pensare a come rendere tutto questo contemporaneo e niente meglio delle proiezioni possono farlo.
Ad oggi il re:hub si propone come una sorta di galleria “della luce”, dove l’arte non più tangibile ma proiettata in movimento sulle ampia mura dello stabile ha una vita a se stante con un tempo limitato in continua evoluzione nelle tematiche e nello stile, a seconda di chi espone. Ogni mese il re:hub cambia forma e colore con il cambio proiezioni, non perdete l’occasione di venirle a vedere.
Un altro punto focale è la scelta musicale, l’affascinante mondo dell’elettronica sperimentale nelle sue diverse forme, una ricercatezza musicale seguita dal progetto Diagonal, ragazzi appassionati che hanno dimostrato più volte, nella scena salernitana, di essere in grado di scovare talenti ancor prima del loro successo. Da qui già un po’ di nomi come Flabaire (francese) e Le Rose (italo-irlandese) sono stati nostri ospiti e tanti altri di tiratura internazionale ne seguiranno.
Abbiamo creato piattaforme interne con una loro intestazione come re:live, re:jam, re:set: un continua proposta di band emergenti, senza chiuderci in alcun tipo di etichetta o genere musicale, l’unico filone comune è quello degli inediti, chi ha qualcosa da dire deve farlo con la sua propria voce. A tal proposito abbiamo ospitato La Maschera (Napoli), gli Slivovitz (Napoli), ma ne avremo tanti altri ancora come Gnut, Indubstry.
Ogni lunedì con la re:jam daremo la possibilità di potersi esibire liberamente, mettendo a disposizione una buona base di strumenti. Un affascinante mondo quello della jam session, ottima base per far relazione e rete di musicisti; da qui un palese affaccio all’HUB che tentiamo di sviluppare attraverso una serie di partner, da associazioni studentesche a culturali o sociali saremo aperti ad ogni nuova proposta.
Aperti tutto il giorno a partire dal pranzo, in modo da poter assicurare un posto gratuito a chiunque ne abbia bisogno, che sia un workshop, una riunione o semplicemente uno studio pomeridiano, vi accoglieremo con una serie di dolci fatti in casa e il wifi libero e gratuito.
Il concetto di casa è alla base della ristorazione e american bar che proponiamo, non la forma ma il contenuto, le guarnizioni sofisticate le lasciamo alle riprese televisive di masterchef. Una scelta particolare è quella inerente alla scarpetteria: una serie di sughi nostrani da poter scegliere accostati a diverse tipologie di pane, non mancano i panini componibili come le polpette da condire a scelta e a seguire un affaccio allo streetfood europeo e non, rivisitato dai prodotti eccellenti delle nostre terre a cui poter accostare il cocktail consigliato.
Forse a discapito nostro non abbiamo voluto fare focus sui singoli prodotti, come ormai consueto, ma vi assicuriamo che il macellaio è dietro l’angolo come il fornaio e molti altri, la qualità è al primo posto nelle nostre spese.
Vi aspettiamo con una serie di sconti, in particolare per gli studenti, troverete tavoli colorati dalle diverse tipologie di piatti e bicchieri alcuni sul serio recuperati dal disuso e, attraverso la nostra tovaglietta hi-tech, potrete scannerizzare il QR code e accedere a tutti i nostri prodotti, stampare cartacei pensiamo sia superabile bisogna farsi largo e prendere parte a un cambiamento, utilizzando i mezzi a nostra disposizione nel migliore dei modi.
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