
Questa mattina al Palazzo di Città si è tenuto un convengo della CGIL riguardante il Referendum del Lavoro. Il Decreto del Governo è un risultato, ma ci vuole una legge
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Questa mattina al Comune di Salerno si è tenuto un convegno della CGIL sul Referendum del Lavoro. Presenti per l’Amministrazione Comunale il sindaco Vincenzo Napoli e l’assessore al Bilancio Roberto De Luca e, tra i vertici sindacali, il Segretario Generale Arturo Sessa.
La prima parte degli interventi nel Salone dei Marmi ha sottolineato l’importanza di un processo di riforma delle società partecipate (S.P.A. ed srl) che prevede una razionalizzazione, cioè un accorpamento, ridimensionamento o soppressione, che non vada però ad intaccare la qualità dei servizi, il lavoro, le Politiche Sociali, e la tutela ambientale.
Difatti, grazie alla campagna referendaria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, il Governo ha deciso di intervenire sulle materie del referendum con un decreto legge che abroga i voucher a beneficio della responsabilità solidale negli appalti. Sicuramente un ottimo risultato, ma che al sindacato non basta: bisogna varare una legge.
L’obiettivo è quello di “allontanare le demagogie, garantire livelli occupazionali ed i percorsi di stabilizzazione per il raggiungimento di contratti di lavoro”, dal momento che le logiche di potere hanno svuotato il significato del lavoro negli ultimi anni.
Bisogna favorire gli ammortizzatori sociali per cercare di arginare le sacche di povertà e disoccupazione, soprattutto fra i giovani, e garantire l’efficacia e la durata dei servizi, allo scopo di evitare lo spreco di denaro pubblico.
Il Primo Cittadino ha infatti ribadito l’importanza di un dialogo maturo e responsabile tra l’organico sindacale e quello amministrativo, in modo da formare una sinergia e raggiungere così questo obiettivo comunitario.
Al Sud, in particolare, è necessario combattere e debellare delle piaghe ormai millenarie come la malavita ed il caporalato, che mettono in serio pericolo la crescita e lo sviluppo del territorio.
L’approvazione del decreto e la sua auspicata conversione in legge sarà un primo avanzamento per la Carta Universale del Lavoro, che ha iniziato il suo percorso presso la Camera dei Deputati, e che si fonda sui diritti di ogni lavoratore a prescindere dalla tipologia di lavoro, e definisce le regole di rappresentanza e rappresentatività. [ads2]