Sono stati arrestati i due autori di cinque rapine ed uno scippo messi a segno nell’Agro nocerino-sarnese. Si tratta di un 43enne ed un 39enne, entrambi paganesi
Il 22 febbraio 2020, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, i Carabinieri del Reparto Territoriale Nocera Inferiore, dando esecuzione a due distinte Ordinanze di applicazione di Misure cautelari personali emesse dal G.I.P. del locale Tribunale, hanno arrestato un 43enne e un 39enne – entrambi di Pagani – ritenuti responsabili di cinque rapine (quasi sempre in concorso tra loro) e uno scippo consumati, da inizio anno, nel territorio di diversi comuni dell’Agro nocerino – sarnese, tutti a volto coperto e (le sole rapine) con l’uso di pistola.
Le indagini, svolte dai Carabinieri delle Stazioni di Angri, Nocera Superiore, San Marzano sul Sarno e San Valentino Torio rispettivamente competenti sui luoghi dei delitti perseguiti, sono scaturite dalle denunce presentate delle vittime e si sono successivamente sviluppate attraverso l’assunzione di informazioni, lo svolgimento di servizi di osservazione, pedinamenti, perquisizioni, sequestri, rilievi tecnici e individuazioni fotografiche, nonché l’analisi delle immagini riprese da sistemi di videosorveglianza.
I fatti
I fatti oggetto di indagine consistono in una serie di rapine consumate ai danni di esercizi commerciali dei Comuni sopra citati (una pasticceria, un negozio di prodotti caseari e alcune rivendite di generi alimentari) e uno scippo ai danni di una donna commesso a Nocera Superiore. Nei casi delle rapine, i due soggetti erano soliti agire avvicinandosi a bordo di autovetture (di proprietà o a noleggio) nei pressi degli obiettivi individuati; uno di essi, entrato nel negozio, intimava ai titolari la consegna dell’incasso sotto minaccia di una pistola, in un caso privando anche un’anziana cliente del denaro che aveva al seguito. A bottino acquisito, si allontanavano entrambi a bordo dell’autovettura, facendo perdere le proprie tracce.
A carico degli indagati, il G.I.P. ha disposto rispettivamente la custodia cautelare in carcere e la misura degli arresti domiciliari.