La Rainbow Warrior III, nave simbolo degli ambientalisti, ha salutato il porto di Napoli

[ads2] La nave Rainbow Warrior III, simbolo del gruppo ambientalista Greenpeace è rimasta ancorata nel porto di Napoli nelle giornate del 22 e del 23 ottobre in occasione del Consiglio Europeo sul Pacchetto Clima-Energia 2030.

Nell’ambito del tour ‘Non è un paese per fossili’ partito dalla Sicilia, i guerrieri dell’arcobaleno sono tornati sulle nostre coste per dire NO alle trivellazioni e alle fonti fossili.

La Nave Guerriera, in ogni tappa del tour, ha aperto gratuitamente le porte ai visitatori e a tutti coloro che fossero curiosi di conoscere più da vicino il mondo di Greenpeace.

Tantissimi volontari, tra cui il  Greenpeace GL di Salerno, hanno fatto da guida ai visitatori accompagnandoli alla scoperta della Nave Guerriera e hanno aiutato e supportato gli indomiti viaggiatori.

Secondo quanto raccontato durante le guide dai nostri volontari, l’attuale Rainbow Warrior è la terza versione moderna della primissima nave abbattuta nella baia di Auckland nel 1985 da sommozzatori francesi. La storia della nave dei guerrieri dell’arcobaleno è stata travagliata e ricca di ricordi, ma non è stata dimenticata. Nonostante l’attuale nave sia stata costruita da zero e adattata alle esigenze ambientali, è stata arricchita dall’equipaggio di parti originali della prima nave.

Per quanti si stiano chiedendo se il mezzo di trasporto degli attivisti danneggi l’ambiente, la risposta è tempestiva: la velocità, che raggiunge al massimo i 15 nodi, è garantita da un sistema di vele che collaborano insieme al motore e-drive a diesel e propulsione elettrica, mentre il motore principale viene acceso e usato raramente. Questo sistema rende meno dannoso il viaggio in nave rispetto alle precedenti Rainbow Warriors e ad altri tipi d’imbarcazioni.

L’Open Boat di questi giorni è stata una grande occasione per l’equipaggio di Greenpeace per confrontarsi con una folla incuriosita e con gli abitanti della terra partenopea, dove il problema dell’inquinamento e dei danni all’ambiente è particolarmente sentito.

Galleria fotografica a cura di Greenpeace GL Salerno