L’iniziativa lanciata da Spotted Unisa ha raccolto ben 1000 euro devoluti in giochi e dolciumi ai bambini ricoverati al reparto di pediatria
Ricordate i Re magi che portavano al bambin Gesù doni quali mirra, incenso e oro? Oppure il più tradizionale Babbo Natale che ogni anno porta regali ai bambini buoni? Quest’anno, in un anno davvero particolare, Babbo Natale non è il solito vecchietto con la barba bianca e il pancione. No, quest’anno Babbo Natale sono migliaia di studenti dell’Università degli Studi di Salerno che tramite Spotted Unisa è riuscita a raccogliere ben 1000 euro. Il ricavato è servito per l’acquisto di giochi e dolciumi consegnati ai bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Salerno.
Tutto è nato dalla pagina Instagram e Facebook di Spotted Unisa che conta ben 34 mila followers. Spotted negli anni è divenuta una celebrità per gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno nonostante l’admin della pagina sia avvolto da un alone di mistero. Oltre a tanti video divertenti, post in cui gli studenti si possono confrontare e aiutare, spesso Spotted lancia eventi che coinvolgono gli studenti. L’università non è solo stress, esami, lezioni e questo Spotted lo sa bene perché parla, racconta e vive l’esperienza dell’università in maniera diversa.
L’iniziativa
L’iniziativa benevola denominata Spotted Unita nasce dalla volontà di “riprenderci il nostro Natale.” Sulla pagina Facebook l’evento è stato lanciato così: “Ti sembra giusto passare il Natale in casa? Certamente no. C’è però chi il Natale non può passarlo nemmeno tra le sue mura domestiche, ma in un reparto ospedaliero.” Nel giro di pochissimo tempo sono stati raccolti ben 1000 euro. Essendo una cifra più alta di quello che la stessa pagina si aspettava oltre ai giochi e ai dolciumi da portare ai bambini, una parte verrà devoluta alla mensa dei poveri di Salerno.
Ad aiutare Spotted nell’impresa ci sono due nomi importanti: la professoressa Rosa Oro del dipartimento di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno e il dottor Rosario Pacifico, primario del reparto di pediatria dell’ospedale. Nelle parole del dottore tutte l’ammirazione per la partecipazione dei giovani: “è un atto di grande solidarietà e umanità.”
Un bel messaggio di speranza in un anno davvero tragico dove i giovani hanno dimostrato di avere testa e cuore. Tanti studenti hanno partecipato, con poco o con molto, non importa. Il messaggio è sempre uno: insieme si può fare del bene.