Simon Beck e la sua “snow art” che incanta il Mondo
<<Pare che l’arte fiorisca meglio là dove l’uomo deve correggere la Natura, dove non è scoraggiato dalla sua abbondanza>>.
La quotidianità e il frenetico ritmo che anima le giornate di una società abitudinaria e dedita al lavoro, come la nostra, lasciano poco spazio all’immaginazione. Si sogna meno, si osserva poco, ma se solo ci fermassimo un istante, scopriremmo che la Natura offre molto di più di un semplice ambiente produttivo. Per quanto l’uomo tenti di sovrastarla, la Natura è l’unica indiscussa dominatrice del Mondo, un vero e proprio sogno ad occhi aperti…
La Natura, maestosa e forte, ci devasta il cuore con la sua Grandezza e spesso ci spinge a superare noi stessi, nel tentativo di renderle omaggio.
Così, l’amore per l’ambiente ha catapultato Simon Beck in un’avventura fuori dall’ordinario. Sciatore inglese di 54 anni, cartografo di professione, nel 2004 realizzò quei grandiosi quindici triangoli, che lo incoronarono re del ghiaccio. Da quel momento, Beck ha dato sfogo alla sua creatività, creando meravigliose opere d’arte.
Una località sciistica francese di Les Arcs è la tela su cui “dipinge” Simon, luogo in cui trascorre la maggior parte dei suoi inverni.
Studia minuziosamente tutti i dettagli delle opere da realizzare con bozzetti, disegni e misurazioni varie, poi indossa i suoi scarponcini da neve e va… In media, nove ore di lavoro, tra il gelo della neve e il buio della notte, consapevole che la durata dei suoi capolavori dipende solo ed esclusivamente dalle condizioni atmosferiche.
“Alcuni lavori restano un po’ incompiuti, se i miei piedi diventano troppo freddi e iniziano a farmi molto male”, confessa l’artista in un’intervista, ma lo stupore e la meraviglia che suscita al pubblico, ripaga tutta la sua fatica.
“Mi fa piacere che qualcuno possa pensare che io sia uno sciocco che sta andando a farsi ammazzare in quanto questo pensiero aiuta a mantenere la gente lontano dai laghi e rovinare così i disegni” – continua Simon.
Difatti, per una realizzazione perfetta dell’opera, devono sussistere specifiche condizioni climatiche, non accessibili a tutti e con un tasso elevato di pericolosità: “dev’esserci neve morbida ma non troppo per scongiurare il rischio valanghe, una pendenza uniforme, poche ombre, un debole vento e la possibilità di scattare delle foto da una prospettiva aerea” – spiega l’artista.
Insomma, la“snow art” di Simon Beck ha tutte le carte in tavola per diventare un vero e proprio sport estremo. Per il momento, non resta che goderci le sue straordinarie creazioni.