Michele Strianese, presidente della Provincia di Salerno, si è espresso in merito al terzo incontro tra Governo ed Enti Locali alla presenza del Premier Conte
Si è concluso in tarda serata il terzo incontro tra Governo e rappresentanti degli Enti Locali (Regioni, Province e Comuni) alla presenza del Premier Conte, i ministri Boccia e Speranza ed il capo della task force nazionale Vittorio Colao, per la programmazione della fase 2 dell’emergenza sanitaria da Covid 19. Presente anche il presidente della Provincia Michele Strianese.
“L’Italia riparte con gradualità e cautela – dichiara il Presidente – e soprattutto sulla base di parametri che terranno conto, regione per regione, dell’indice di contagio R0″.
“Il 4 Maggio ripartono, quasi certamente, i cantieri pubblici e privati e tutte le attività commerciali connesse (fornitori). Parte l’industria e l’indotto dell’automotive e dunque anche le autorivendite e i produttori e commercianti di pezzi di ricambio. Si inizia anche con il manifatturiero e il connesso commercio all’ingrosso. Riparte anche il settore della moda. Insomma segnali di ripresa con l’attuazione di tutti i protocolli di sicurezza”, prosegue Strianese.
“La fase 2 sarà monitorata continuamente e se dovessero peggiorare alcuni indicatori di tipo sanitario potranno essere imposte restrizioni opportune sia dal Governo che dai Presidenti di Regione. Nel frattempo in Campania si acconsente alla consegna a domicilio di cibo e all’apertura di cartolerie e librerie“, continua il presidente.
“Come Presidente della Provincia di Salerno – sottolinea Strianese – ho evidenziato la necessità di consentire la ripartenza del settore turistico anche in vista dell’arrivo della bella stagione. È fondamentale sostenere le attività turistiche soprattutto in una bellissima provincia come la nostra. Sarà il tema principale di discussione appena avviata la fase 2 e quindi dal 4 Maggio in poi. Siamo ancora in tempo per salvare buona parte della stagione turistica”.
Il Presidente conclude: “Ho evidenziato al tavolo istituzionale le difficoltà dei Comuni dal punto di vista economico e finanziario che ci impediranno di prestare anche i servizi essenziali. Oggi ancora 3.000 casi di contagio e più di 400 morti. Per cui è giusto andare avanti con gradualità, cautela e imponendo sicurezza sia ai cittadini che ai lavoratori.”