Mamme in rivolta presso la Casa Comunale di Scafati, ieri mattina, contro l’aumento dei costi della mensa scolastica. Il prefetto: “L’aumento è dovuto a motivi di bilancio che non dipendono da noi”

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Circa 50 le mamme che ieri mattina si sono presentate presso la Casa Comunale di Scafati per protestare contro l’aumento dei costi della mensa. Per l’anno scolastico 2017/2018, infatti, per il servizio di refezione è stata stabilita, a seguito della deliberazione della commissione straordinaria, una tariffa unica pari a 82,60€, valida per l’acquisto di 20 buoni pasto.

Le mamme si sono manifestate contrarie a questa decisione: in questo modo viene sospeso ogni tipo di esenzione o riduzione per il secondo/terzo figlio e per chi presenta fasce di reddito basse. Già nel periodo estivo erano partite raccolte firme e richieste di un incontro con la commissione, rimaste inascoltate.

Ieri mattina la decisione di presentarsi presso Palazzo Mayer per chiedere, ancora una volta, un incontro. È stata permessa l’entrata di una delegazione di 3 mamme per parlare con il commissario prefettizio. Il prefetto avrebbe spiegato che l’aumento della tariffa è dovuto a motivi di bilancio non dipeso da loro, per cui la decisione si è resa necessaria.

La spiegazione fornita dal prefetto però non basta alle mamme che hanno esposto le loro problematiche nell’affrontare una spesa troppo elevata per il bilancio familiare. Non acconsentono dunque a questa decisione e vanno avanti organizzando già altre forme di protesta. Molti genitori propongono per ora di non presentare la domanda di iscrizione al servizio di refezione scolastica. Altri sostengono di esonerare i propri figli alla mensa, fornendogli quotidianamente un pasto da casa.

Tentativi, questi, in cui si spera in un dietro front della decisione della commissione, ripristando le tariffe a come erano in passato. In ogni caso, per i genitori è fondamentale restare uniti e compatti per un obiettivo comune: la difesa di un diritto dei propri figli.

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