A Cava de’ Tirreni divampa la protesta per la chiusura del reparto di Ginecologia e del Pronto Soccorso dell’Ospedale
[ads1] Protesta. Oggi a Cava de’ Tirreni la cittadinanza è scesa in piazza contro la chiusura del reparto di Ginecologia e del Pronto Soccorso in orario notturno. Anche gli studenti della Rete della Conoscenza e dell’Unione degli Studenti hanno partecipato alla marcia: Per il diritto alla salute di tutte e tutti, giù le mani dall’ospedale!
“Siamo di fronte alle gravi conseguenze dei vincoli economici di questa Europa e delle politiche di tagli feroci alla Sanità pubblica, che mettono in discussione l’accesso universale alle cure mediche e la difesa del diritto alla salute: l’ospedale di Cava de’ Tirreni è sempre stato vittima dei tagli, ma adesso rischiamo di superare il punto di non ritorno” – dichiara Lisa Lambiase della Rete della Conoscenza Cava de’ Tirreni – “Pretendiamo adesso un passo indietro sulla chiusura di ginecologia e risposte chiare da parte del Governatore De Luca: nonostante sia venuto a Cava durante il periodo elettorale ed abbia promesso la rivalutazione dell’ospedale, la situazione è ancora disastrosa e sembra che il Governatore non abbia preso una reale posizione sull’accaduto, avvallandone la dismissione”
“Oggi abbiamo costruito un importante risposta dal basso e di partecipazione, che ha spinto il sindaco Vincenzo Servalli ad autorizzare il corteo e parte della giunta comunale a partecipare alla marcia” – dichiara Alfonso Ronca dell’Unione degli Studenti Cava de’ Tirreni – “I cittadini di Cava hanno detto chiaramente che non ce la fanno più, e che resteranno in piazza per difendere l’ospedale e portare avanti la propria battaglia per il diritto alla salute, a partire dallo stato pessimo sul territorio dei consultori pubblici, situazione che mette seriamente a rischio la salute della donna e l’accesso dei più giovani alla contraccezione e a prestazioni di prevenzione medica“.
“Siamo stanchi di tutto ciò, come oggi abbiamo ribadito per le strade di Cava” – concludono gli studenti nella nota – “L’ospedale non si tocca, così come vogliamo aprire una battaglia su larga scala sulla mancanza di spazi, sull’edilizia scolastica in pessime condizioni, le strade delle frazioni disastrate mentre il centro viene modernizzato: ci riprenderemo tutto quello che ci spetta!” [ads2]