Il Comune di Acerno candida, per il Progetto “Bellezza”, le antiche cartiere come bene storico da recuperare. A Renzi arriva la richiesta
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Progetto “Bellezza”. Il Governo ha messo a disposizione 150 milioni di euro per ristrutturare un bene della collettività. A tal proposito, il Sindaco di Acerno Vito Sansone, ha scritto, nei giorni scorsi, al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per candidare le Antiche Cartiere di Acerno quale luogo pubblico da recuperare.
“Caro Presidente dott. Matteo Renzi, nell’ambito del progetto “Bellezza”, mi pregio segnalarle questo Sito di archeologia industriale, di suggestiva importanza e di rara bellezza storico-culturale, diverso, penso, da tanti altri che la nostra amata Italia propone dalle Alpi alla Sicilia, per il semplice motivo che raccorda il passato del Regno di Napoli col futuro delle nuove generazioni che propendono sempre di più al recupero della memoria passata, sempre che essa venga rivissuta in maniera vivace, dinamica e sinergica con l’ambiente. Ed il nostro, le assicuro Presidente Renzi, è dal punto di vista naturalistico intatto, godibile, a soli 40 chilometri dal capoluogo di provincia, dalle Costiere, Amalfitana e Sorrentina, dai Templi di Paestum e dagli scavi di Pompei. Il nostro è un territorio di circa sei mila ettari di bosco, la maggior parte di fustaie di faggio, integre, rigogliosissime, lussureggianti ed incontaminate, ricadente per intero nel Parco Regionale dei Monti Picentini”.
Breve storia
Le Antiche Cartiere di Acerno, insieme con i resti delle ferriere, della miniera di lignite e al sito di ritrovamento del calco della zanna di Elephas Antiquus, completa il parco di Archeologia Industriale di Acerno. Acerno fu una delle prime località del Picentino dove, nel ‘700, si sviluppò una forma di proto-industrializzazione con la presenza di due ferriere, due cartiere, una valchera per la lavorazione del lino con annessa tinteria.
Nella valle di Acerno esistevano due cartiere. Ad oggi sono visibili i ruderi di una delle due, forse la più antica, costruita presumibilmente tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700. Qui è possibile visitare i ruderi di due delle antiche #Cartiere superstiti, incluse nel comprensorio di Acerno ed Amalfi dove si producevano migliaia di risme di carta al giorno.
Ma la costruzione di altre cartiere e, soprattutto, il potenziamento di quelle di Fabriano, fornite di moderne attrezzature, ne determinarono la fine.[ads2]