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Progetti e laboratori nelle scuole dell’Agro

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Progetti e laboratori nelle scuole dell’Agro

In tempi in cui i rapporti tra genitori e figli si fanno sempre più difficili risulta fondamentale l’attuazione di progetti volti a sostenere le problematiche che oggi giorno si insidiano nella società e in particolare nel nucleo familiare. Pertanto sul territorio dell’agro-nocerino sarnese sono stati attuati una serie di progetti volti a fronteggiare tali difficoltà, in particolare il progetto dal titolo “Sostegno alla genitorialità” terminato da pochi giorni e tenutosi nella scuola media F. Bacelli di Sarno che ha avuto inizio nel mese di dicembre 2012.

 

Il progetto ha coinvolto anche un’altra scuola del territorio ossia l’istituto Dante Alighieri di Roccapiemonte con risultati più che positivi in entrambi i casi. I riscontri positivi ottenuti hanno indotto il responsabile del progetto, il Dott. Mario Smaldone, a proporre per il prossimo anno scolastico l’attuazione dello stesso negli istituti presenti a Nocera Inferiore e Superiore.

 

L’obiettivo principale del progetto consisteva nell’elaborazione delle tematiche genitoriali attraverso gruppi teorico-esperienziali. Questa pratica consente di migliorare la fiducia nelle proprie competenze genitoriali e di promuovere una migliore qualità della relazione fra genitori e figli favorendo l’espressione delle emozioni. Un progetto così importante è in grado di offrire sostegno ai genitori rispetto alle problematiche che affrontano quotidianamente nel loro ruolo educativo ma anche qualsiasi difficoltà che può inficiare il loro ruolo.

 
“Dopo un incontro di conoscenza tra i partecipanti,-dichiara il Dott. Mario Smaldone, psicologo e specializzando in psicoterapia- ho posto al centro della riflessione e dell’elaborazioni sull’essere i temi “genitore ai giorni nostri” e “genitori come figli dimenticati”. Successivamente attraverso tecniche come la narrazione e il foto-linguaggio, siamo entrati nelle dinamiche genitori-figli andando a vedere e a “tastare con mano” cosa succede all’interno”. La tecnica della narrazione rappresenta l’unico modo che l’essere umano possiede per far conoscere un accaduto o la propria storia. Non è possibile, infatti, presentarsi al mondo se non narrandosi.
In questo modo possiamo dare un senso a ciò che ci accade, collegare i diversi eventi che costellano la nostra esistenza lungo una dimensione sia temporale che spaziale.

 
Il progetto s’inserisce in un tentativo di portare la relazione genitori-figli nella loro realtà più autentica prima che sia troppo tardi. L’invito, infatti era aperto a tutti i genitori degli studenti della scuola ma anche al corpo docente purchè partecipava in qualità di genitore e non solo di insegnante.
I genitori si sono mostrati entusiasti degli incontri e hanno chiesto di creare un gruppo di sostegno e di crescita psicologica che non riguardasse solo l’ambito della relazione “genitori-figli” ma di esplorazione del sé e quindi delle varie sfere relazionali che l’individuo ha nella sua vita. Gli ottimi riscontri ottenuti da questo progetto hanno posto le basi per l’attuazione di un laboratorio sulla fiabazione, ove la costruzione di fiabe da parte dei paziente rappresenta un canale comunicativo per accedere a parti più profonde; per il bambino in particolare risulta più facile e divertente parlare di sé.

Giovanna Trezza