Produzione delle mascherine nelle carceri di Salerno, Bollate e Rebibbia: lo annuncia il Commissario dell’emergenza Covid Domenico Arcuri
Produzione delle mascherine nelle carceri di Salerno, Bollate e Rebibbia. A darne notizia è il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19: Domenico Arcuri.
Durante una conferenza stampa, il commissario nazionale ha affermato di aver realizzato un protocollo d’intesa con il Ministro di Giustizia Alfonso Bonafede che sarà firmato martedì 26 Maggio. Il protocollo ha previsto l’acquisto di ben otto macchinari volti alla realizzazione di tali mascherine che andranno ad essere indirizzate all’interno di alcune carceri italiane.
Nella fattispecie, i macchinari saranno così suddivisi all’interno delle carceri: i primi due saranno installati nel carcere di Bollate in Lombardia che ne riceverà altri due in seguito. Altri due andranno nel carcere di Salerno, situato nel quartiere di Fuorni e altri due a Rebibbia, nel carcere di Roma.
Infine, il commissario che ha rivolto il suo pensiero ai carceri italiane tra cui anche quello di Salerno, conclude così il proprio intervento: “Evitiamo che i reagenti diventino le mascherine della fase 2. Abbiamo fatto una richiesta nazionale e internazionale conclusa nei giorni scorsi. Il nostro obiettivo è arrivare da 60mila a 100mila tamponi al giorno.. Lunedì parte l’indagine sierologia con il personale della Croce rossa e con i volontari impegnati. Sarà l’indagine più massiccia mai realizzata dai sanitari italiani. Ci aiuterà ad avere delle indicazioni per saper fronteggiare meglio il virus. Anche questa pagina possiamo definirla archiviata e aspettare i risultati… Dobbiamo mettere da parte l’autolesionismo. I risultati che ci mostrano i dati sono soddisfacenti: abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande paese”.