Il processo mediatico analizzato da magistrati, avvocati e giornalisti: una piaga? Una garanzia? Certamente una realtà ad oggi priva dei necessari confini a tutela delle parti e del diritto di difesa forse troppo spesso pregiudicato
[ads1]Salerno 24.02.2016 ore 16.30, sala del Gonfalone del Palazzo di Città, il “processo mediatico” è stato il tema centrale (oltre che il titolo) della conferenza/dibattito, organizzato dall’International Inner Wheel club Salerno, svoltasi nell’aula situata alle spalle del più famoso Salone dei Marmi, presenti quali relatori il Procuratore della Repubblica Tribunale Minori Dott. Antonio Frasso, l’Avvocato penalista Teresa Sorrentino e Giuseppe Blasi presidente regionale dell’UCSI Campania per il 2016-2020.
Delicati e attuali i temi trattati, tra cui l’irrinunciabile tutela del (costituzionalmente garantito) diritto di difesa dell’imputato, come ha tenuto a rimarcare il Magistrato Frasso, attualmente circa un terzo di ogni palinsesto è interamente dedicata alla cronaca nera, ed in particolare agli spettacolari processi penali e amministrativi che travagliano la penisola.
Il diritto alla difesa corre il rischio di essere leso da un’informazione mal veicolata e – come ci tiene a precisare anche l’Avv. Sorrentini – “la giustizia è un fatto tecnico su cui non tutti possono interloquire“, troppo spesso si è spettatori di una gestione ignorante e incauta di notizie che posso apportare gravi condizionamenti specie in ambito penale, unico “luogo” in cui è altresì presente (e parliamo di Corte d’Assise) una giuria popolare.
Sempre l’Avv. Sorrentini invita, dando voce al pensiero unico dei correlatori, a fare umilmente un passo indietro, magistrati, avvocati e giornalisti, a tutela imprescindibile della libertà di (buona) stampa in equilibrio con quelle che sono le esigenze e le garanzie del processo, a sua volta complessissima struttura tecnica che, se correttamente attuata, consente il raggiungimento di una verità processuale forse a volte molto distante da quella mediatica creata a tavolino.
Tanti gli esempi portati in discussione, non ultimo lo scandalo NSA, circa le intercettazioni telefoniche statunitensi ai maggiori leader politici mondiali, senza ovviamente dimenticare gli scandali più “casalinghi”, quali le frasi estrapolate da intercettazioni telefoniche lunghe tomi e latrici di gogne popolari, laddove lette in modo avulso dal contesto di origine.
Il sunto e la considerazione finale, è stata un appello alla professionalità e alla preparazione delle singole categorie, un invito a non ingerirsi (senza preparazione) in ambiti delicati in cui è in gioco la vita delle persone, tenendo presente il ruolo fondamentale della Stampa, non certo come moralizzatrice o educatrice, bensì come servizio reso alla comunità tutta, compreso l’imputato.
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