Si susseguono le polemiche tra maggioranza e opposizione sulle primarie e non solo
Risulta sempre più incandescente il clima politico a Baronissi, le opposte fazioni che si sfideranno nelle elezioni di primavera, continuano a scontrarsi sui temi più disparati da diversi mesi. Nelle ultime settimane, in particolare, le vicende relative all’attività politica della giunta, è stata al centro di dure polemiche. Alle figurine pubblicate dal comune in cui venivano rappresentati i vari atleti del posto, il sindaco e l’assessore allo sport, ha fatto immediatamente seguito ”L’Album delle Figurelle” di Serafino De Salvo segretario del Pd che sarcasticamente ha ironizzato sulle inadempienze dell’amministrazione comunale durante questi cinque anni, attacchi simili sono giunti dal segretario di Rifondazione Comunista Nicola Comanzo e da Gennaro Esposito di Azione Civica. Proprio il gruppo consiliare Azione Civica, dubitando del risultato sul ”Customer Satisfaction” pubblicato dalla Giunta, ha deciso di mettere in campo un altro sondaggio per misurare il reale livello di soddisfazione dei cittadini sui servizi offerti dall’ente comunale.
Ma sono indubbiamente le Primarie ad essere al centro della scena politica baronissese. In un comunicato i consiglieri di maggioranza del Nuovo Psi hanno definito paradossale l’assenza di qualsiasi simbolo di partito nel manifesto che annunciava l’evento alla cittadinanza. Un’anomalia che i consiglieri si spiegano nella partecipazione all’evento politico di personaggi politici del tutto estranei al centro sinistra. Un chiaro richiamo ad alcuni consiglieri di Azione Civica in passato iscritti in partiti di centro destra e che si sono detti pronti a partecipare al confronto ed ad una futura coalizione. Polemiche a cui il segretario del Partito Democratico ha risposto dicendo di rispettare chi non si riconosce in alcun partito politico sottolineando come questo gesto sia scaturito da una volontà precisa, molto meno paradossale dello “strano ectoplasma di nome Nuovo Psi“.
«Hanno paura» afferma Serafino De Salvo «Questa l’unica spiegazione. E la paura gli ha annebbiato a tal punto le idee da non fargli comprendere una cosa estremamente elementare: l’assenza di simboli è un gesto di umiltà e di grande senso democratico verso chi non si sente di appartenere a nessuna sigla politica, o ad ogni forma e sottospecie di esse, come nel caso del “Nuovo Psi” partorito soltanto dalle convenienze personali di chi oggi ci governa».