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Pontecagnano, Sinistra Italiana sul sito di compostaggio: “Una farsa”

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Pontecagnano, Sinistra Italiana sul sito di compostaggio: “Una farsa”

Sinistra Italiana critica l’approvazione, da parte dell’Amministrazione di Pontecagnano, del progetto che permetterà la realizzazione di un impianto di compostaggio

Pontecagnano, parla Sinistra Italiana – Con Delibera di Giunta Comunale n. 161 del 3 dicembre l’amministrazione Lanzara ha approvato il progetto il di fattibilità tecnica ed economica dell’impianto di Compostaggio Anaerobico localizzandolo definitivamente in località Sant’Antonio.

La nota di Sinistra Italiana

Nonostante le manifestazioni dell’anno scorso, la finta scelta condivisa da parte dell’amministrazione e le contestazioni al sindaco, si è deciso in giunta di approvare tale progetto in barba a qualsiasi sensibilità verso i cittadini. È utile ricordare che questo impianto si collocherebbe all’interno di un territorio non solo urbanizzato ma anche caratterizzato da produzioni agricole di eccellenza, che di recente ha ricevuto il riconoscimento europeo DOP della rucola, e di industrie agro alimentari di cui una proprio di fianco all’impianto. Non dimenticando l’importante area archeologica che copre praticamente quasi tutto il territorio comunale.

Soluzioni alternative più sostenibili da tutti i punti di vista ci sono a partire dall’utilizzo di impianti di compostaggio esistenti come quello di Salerno dichiaratamente sottoutilizzato e collocato in un’area industriale più adeguata. Non dimentichiamo l’area di Sardone dove era già previsto un impianto di compostaggio finanziato dalla Regione che potrebbe essere risanata e convertita per questo utilizzo oltre ad ospitare gli impianti di trattamento del rifiuto secco.

Al di là delle alternative andrebbe fatta una riflessione sul tipo di impianto. Spendere venticinque milioni di euro, inizialmente erano venti, per un impianto di compostaggio anaerobico che produrrà semplicemente biometano, in quanto il compost che ne deriverà sarà di bassa qualità e non utilizzabile in agricoltura, ci appare quantomeno anacronistico visto che l’impianto sarà realizzato tra qualche anno. Infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità già dal 2018 prescrive agli stati di andare verso emissioni zero e di abbandonare la combustione a favore di fonti energetiche non inquinanti. Pertanto, produrre biogas sarebbe inutile e dannoso.

Una diversa politica del ciclo dei rifiuti organici basata sulle differenti realtà territoriali della provincia composte prevalentemente da piccoli comuni, imporrebbe l’utilizzo di piccoli impianti aerobici di più facile gestione e accettati dalle popolazioni. Purtroppo, la sudditanza di questa Amministrazione alle volontà del Presidente della Regione, oltretutto in perfetta continuità con la precedente Amministrazione guidate da Sica che nel 2016 ha aperto alla realizzazione dell’impianto, non prelude a nulla di buono.

È tempo di riprendere una seria e ferma opposizione che aggreghi cittadini, associazioni, comitati, lavoratori, imprenditori e forze politiche per scongiurare la costruzione di questo impianto e trovare strade alternative più adeguate e sostenibili.