Abbattimento della Palazzina Mingo nella città di Pontecagnano Faiano: la richiesta di Legambiente. Parlano gli attivisti
La città di Pontecagnano Faiano si ribella alla demolizione della Palazzina Mingo in alla fine di Via Budetti nell’incrocio con via Roma. La notizia ha fatto scalpore tra i gruppi di attivisti “Sinistra Itlaiana”, “Possibile”,”Amici di Beppe Grillo” e nelle prime file del Circolo Occhi Verdi di Legambiente. Quest’ultimo, infatti, già in data 10 Aprile 2020, si esprimeva in merito a tale accaduto.
“La realtà archeologica relativa alla storia antica della città, grazie all’apposizione dei vincoli, è tutelata anche grazie alla presenza costante che i tecnici competenti esercitano quotidianamente sul territorio. Sembra, infatti, che ci sia ormai una sorta di rassegnazione rispetto alla necessità/dovere di effettuare la ricerca archeologica preliminare a qualunque intervento di edilizia pubblica e privata.– scrivevano il Presidente del Circolo Occhi verdi di Legambiente Carla del Mese e il Presidente di ASP Paesaggi Narranti Gennaro Saviello- Purtroppo, non si rileva la stessa attenzione nella progettazione urbanistica della città, per quanto riguarda i beni architettonici, che finora in gran parte sono andati perduti (Taverna Macchia Secca e Masseria Nunziante a S.Antonio, il borgo de Le Machine a Faiano, una serie di masserie ormai stravolte da discutibili ricostruzioni).”
La richiesta posta in essere dai due era chiara: “..Evidenziamo l’assoluta necessità di individuare un giusto equilibrio tra la salvaguardia delle restanti strutture di archeologia industriale e i prossimi interventi di edilizia privata, che puntano tra l’altro ad una cosiddetta riqualificazione urbana…Questi interventi andrebbero a potenziare anche la presenza stessa del Museo Archeologico Nazionale e del Parco Eco-archeologico, che altrimenti rischiano di diventare cattedrali nel deserto di una città completamente cementificata.”
Ad esprimersi in merito, in questi giorni, vi sono anche i gruppi di Pontecagnano Faiano “Sinistra Italiana“, “Amici di Beppe Grillo” e “Possibile“.
Questi tre gruppi di attivisti, nella giornata di ieri hanno chiarito il proprio parere circa l’abbattimento della Palazzina Mingo. L’accaduto risale allo scorso 28 Luglio quando l’ordinanza sindacale che blocca i lavori di abbattimento della Palazzina Mingo in via Budetti (iniziati il 27 luglio) deriva dalla nota della Sopraintendenza che dispone l’inibizione dei lavori.
Negli stessi giorni vi è l’abbattimento anche della ciminiera della ex fabbrica Spineta, il cui interrompere i lavori, avviene in seguito ad un irreparabile demolizione parziale.
“Non comprendiamo il comportamento della Soprintendenza che era in entrambi i casi perfettamente a conoscenza della situazione, alla luce dei nostri esposti e di quello fatto da Italia Nostra, dichiarandosi inizialmente non competente in quanto sia le aree che gli edifici non erano sottoposti a vincolo paesaggistico. Da sottolineare, inoltre, che l’abbattimento è motivo di tante e giuste lamentele dei residenti anche per il mancato rispetto delle norme atte ad evitare il sollevamento delle polveri di cantiere, irrorando con acqua le murature ex art. 153 comma 5 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro. Atteggiamento della ditta che ha reso l’aria, nella zona dell’abbattimento, irrespirabile durante le operazioni del 27 luglio. Una zona, lo ricordiamo densamente abitata e che è a pochi metri dal comando della polizia municipale del comune.”-affermano i gruppi Sinistra Italiana, Possibile e Amici di Beppe Grillo.