Home Attualità Coordinamento del Piano di Zona dirottato a Corbara: l’appello di Scafati Arancione

Coordinamento del Piano di Zona dirottato a Corbara: l’appello di Scafati Arancione

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Coordinamento del Piano di Zona dirottato a Corbara: l’appello di Scafati Arancione

Svolta nell’ambito territoriale Sa1_02: Scafati passa il testimone di capofila a Corbara. Scafati Arancione si rivolge al sindaco Pietro Pentangelo

«Il cambio al vertice del Piano di Zona non deve penalizzare ulteriormente la nostra città». L’appello accorato viene lanciato da Scafati Arancione, all’indomani della svolta nell’ambito territoriale Sa1_02 composto da Scafati, Angri, Corbara e Sant’Egidio del Monte Albino.

Da poco, anche per volontà della commissione straordinaria, Scafati ha passato il testimone di capofila a Corbara, con lo scopo ufficiale di dare nuovo slancio all’erogazione dei servizi essenziali alle fasce deboli.

Il gruppo politico scafatese si augura che la cosa non si tramuti in un altro smacco per il Comune dell’Agro Nocerino Sarnese commissariato da oramai quasi due anni.

E’ Francesco Carotenuto ad illustrare il suo punto di vista: «Siamo reduci da un periodo di stallo totale dei servizi sociali a causa del rallentamento del Piano di Zona spiegaPurtroppo la decisione di designare un Comune capofila diverso da Scafati, che ha presieduto l’ambito finora, può significare un ulteriore declassamento per la città, che già vive uno dei periodi più bui della sua storia».

L’esponente di Scafati Arancione, tuttavia, confida nell’azione del sindaco di Corbara, Pietro Pentangelo, al quale rivolge una richiesta in particolare: «E’ necessario che Scafati non venga gettata nel baratro come è già avvenuto in passatodice Crediamo nelle parole di apertura al dialogo e in merito alla turnazione d’ambito pronunciate dal primo cittadino di Corbara. Pur condividendo il principio di rotazione che avrebbe spinto i prefetti di Scafati a indicare un altro Ente capofila, ci auguriamo che ora seguano fatti concreti. L’amministrazione di Scafati e quelle dei territori limitrofi devono lavorare in sinergia affinché il Piano di Zona vada a regime. Si tratta di uno strumento fondamentale per garantire alle fasce più disagiate le prestazioni di cui hanno bisogno»