Fissata l’ultima data utile per la redazione del Piano Urbanistico Comunale di pertinenza dei comuni della Regione Campania
Con la nuova legge regionale n. 60 del 29/12/2018 si stabilisce che, nell’eventualità i Comuni non riuscissero a redigere ed approvare il PUC entro il 31/03/2019, saranno espropriati del potere decisionale e all’uopo si procederà con l’ausilio di commissari ad acta nominati direttamente dall’ente Regione.
Attualmente Battipaglia fruisce di un PRG (Piano Regolatore Generale) risalente all’anno 1974: nonostante il piano abbia oltre 40 anni e non abbia ancora esaurito i termini della sua programmazione, va obbligatoriamente aggiornato attraverso il PUC. Quest’ultimo nasce appunto dall’esigenza di integrare il vecchio piano regolatore attraverso norme che regolino la trasformazione urbana secondo nuovi parametri, tra cui anche ambientali.
Difatti una direttiva della Comunità Europea del 2001 ha stabilito l’obbligatorietà del Puc e quindi il vincolo di integrare i PRG dei comuni con due procedure amministrative: la VIA e la VAS. La prima ( Valutazione di Impatto Ambientale) si applica in fase progettuale; la seconda (Valutazione Ambientale Strategica) si attua sulla localizzazione dei progetti ancor prima della realizzazione degli stessi al fine di valutarne gli effetti sull’ambiente.
Come si può facilmente desumere Battipaglia, attraverso l’adozione del Piano Urbanistico Comunale, potrebbe trarre un grande vantaggio specie ai fini della delicata questione ambientale. Infatti, se ben applicato, questo strumento urbanistico dovrebbe apportare “rigenerazione” e “riqualificazione” del preesistente. Ciò vale a dire: puntare sul miglioramento dell’attuale anatomia urbanistica (quartieri, piazze, parcheggi, aree verdi) piuttosto che orientarsi verso ulteriori edificazioni. Certo molto dipende dalla sensibilità della amministrazione Francese e della squadra di tecnici cui è affidato il compito di redazione del PUC affinché attui, tra le possibili soluzioni del fare, quella più sostenibile e vantaggiosa per i suoi concittadini.
Purtroppo il rovescio della medaglia non tarda a mostrarsi: la nuova legge regionale del 2016 di Caldoro, con il regolamento 5, affida all’ente comune sia la fase di “adozione” delle proposte che quella di “approvazione” delle stesse togliendo in tal modo la possibilità di vigilanza e controllo da parte degli enti sovraordinati. In opposizione a questa procedura, le cinque province della Regione Campania stanno lavorando al fine di produrre una modifica sostanziale al regolamento vigente. Dovremo attendere il 25 gennaio per avere notizie sull’esito.