La PFM arriva nel Cilento con due tappe, questa sera ad Acciaroli e domenica a Scario. ZerOttoNove ha incontrato lo storico leader Franz Di Cioccio
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Quando nel 1971 uscì il primo 45 giri della Premiata Forneria Marconi, un suono nuovo percorse la penisola. Qualcosa di epico e nel contempo ancestrale, riuscì a scuotere l’ascoltatore dal profondo, proiettandolo in un nuovo mondo musicale dove la canzone lasciava spazio agli strumenti, ai suoni e all’immaginazione.
La musica italiana cambiava passo e si affacciava nella grande avventura del rock progressivo. Il suono della Premiata era, ed è tutt’oggi, un marchio di fabbrica.
Mai un disco uguale al precedente, ma una lunga evoluzione nel tempo che cambia insieme a mode e modi di suonare.
La ricerca costante sostenuta dalla poliedricità dei linguaggi, ha spinto PFM a maturare uno stile inconfondibile, capace di far apprezzare la musica italiana in campo internazionale al di là della sua tradizione melodica.
È per questo che i due concerti in programma 11 settembre e 13 settembre, in provincia di Salerno, si propone come un evento da non lasciarsi sfuggire. Sul palco, insieme agli “storici” Franz Di Cioccio (voce, batteria e percussioni) e Patrick Djivas (basso), il talentuoso Marco Sfogli, andato ad aggiungersi a Lucio Fabbri (violino, seconda chitarra e seconda tastiera), Alessandro Scaglione (tastiere, organo Hammond e MiniMoog), Alberto Bravin (tastiere aggiunte e voce) e Roberto Gualdi (seconda batteria).
La Pfm, reduce da uno strepitoso sold-out in Finlandia, approderà a Radda in Chianti (SI) con un live indimenticabile e con il nuovo spettacolo “All the best live” attraverso il quale si potranno ascoltare dal vivo tutti i più grandi successi, dagli anni ’70 fino a oggi, che l’hanno resa la rock band italiana più famosa al mondo.
In occasione del concerto a Scario del 13 settembre, ZerOttoNove incontra il leader Franz Di Cioccio.
Perché la PFM aderisce all’evento Equinozio d’Autunno, che valorizza vari luoghi del Cilento?
Ci sentiamo molto sensibili alle particolarità del territorio, e ogni invito diventa per noi un modo per conoscere nuove realtà; possiamo definirci dei “randagi sonori” a tal proposito.
Quale repertorio porterà la PFM sul palco di Scario?
Il concerto sarà ricco, infatti l’abbiamo chiamato “All The Best”, che consiste nel meglio della PFM. Siamo felici di questa scelta, perché possiamo rivolgerci a tutti: dai nostri coetanei ai ragazzi di 15 anni.
Sarà una cavalcata all’interno della contemporaneità presente in ogni nostro singolo, di ogni nostra stagione musicale vissuta. Abbiamo sempre cercato di fare prima che venisse fatto, sperimentando in musica per essere sempre contemporanei.
Sul palco di Scario riporteremo il nostro primissimo disco, i successi della PFM nel periodo inglese-americano (non è un dettaglio poco importante essere al 19esimo posto nella classifica fatta da The Rolling Stones sui dischi più importanti della storia della musica), non mancherà la tappa con Fabrizio De André, che rappresentò per noi tutti un momento di svolta dirompente, infine ci saranno dei brani tratti dall’ultimo album classic della PFM; gli interventi sulla musica classica attraverso il contemporaneo è un altro modo per avvicinare le nuove generazioni alla musica. Non mancheranno gli imprevisti, perché le improvvisazioni sono ciò che renderà ogni concerto diverso dall’altro.
Il nostro concerto è come il jazz, una porta di entrate e uscite in cui accade un caleidoscopio di eventi.
Com’è cambiato l’approccio al pubblico all’interno dell’ampia carriera della PFM?
Il nostro approccio al pubblico non è mai cambiato, perché non abbiamo avuto mai problemi a essere ciò che siamo e a esprimere la nostra identità musicale. Noi non abbiamo altro che la musica, con cui creare sinergia con il pubblico, empatia direi. Non ci piace il divisimo, ma la comunicazione diretta con il pubblico, con cui “improvvisare” e pensare al nostro concerto.
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