Ancora una volta non si sbottona. Carlo Perrone, alla vigilia del big match tra Salernitana e Aprilia, non svela nulla sulla formazione che affronterà la prima della classe e invita tutti a non considerare la sfida di domani come il crocevia del campionato. “I giocatori sono concentrati e pronti – dichiara Perrone in conferenza stampa – ma non è una partita vitale, è un match come tutti gli altri. Non dobbiamo fare la corsa sull’Aprilia, vincere significherebbe tener dietro le altre squadre, più che accorciare sulla prima. Forse avrei preferito vincere a Pontedera e non vincere domani. Sia noi che l’Aprilia stiamo bene psicologicamente, ma il nostro campionato non finisce domani, anche perché se riusciamo ad avere un ruolino di marcia importante, alla fine i conti torneranno”.
Domani purtroppo mancherà Luciani, che nel corso della settimana ha riportato un infortunio al ginocchio. Questo scombussola un po’ i piani di Perrone, che però si mostra tranquillo, ma senza anticipare nulla circa un possibile cambio di modulo: “Ci può stare ma non è detto che si verifichi domani. Le alternative a Luciani non mancano: Montervino lo scorso anno ha giocato da esterno, anche Cristiano Rossi potrebbe essere preso in considerazione. Tuia è un centrale ma, all’occorrenza, potrebbe sacrificarsi sulla fascia”. Anche sugli attaccanti, il tecnico romano non si scompone: “Tutti hanno voglia di giocare, sarebbe brutto il contrario. Guazzo? Come caratteristiche va meglio in un attacco a due, anche se Gustavo sta facendo benissimo”.
Sull’Aprilia: “Ha qualità, ottime individualità e giovani interessanti che hanno corsa e danno del tu al pallone. Sono certo che molti di questi ragazzi li rivedremo in categorie superiori. Dovremo fare pressione sul portatore, metterli in difficoltà sul piano fisico perché loro fanno girare bene la palla”.
Infine il mister riserva parole di elogio per i tifosi: “A Pontedera, due miei amici che hanno seguito la partita dalla tribuna mi hanno chiesto espressamente di complimentarmi con i tifosi, dicendomi di non avere mai visto una tifoseria così. Per noi addetti ai lavori è un onore poterla rappresentare”.