Pericolo Eternit, asportazione troppo costosa. Potrebbe essere incentivata con contributi economici da parte del Comune? L’appello del Dottor Vincenzo Stile
[ads1]
Il pericolo Eternit sembra una di quelle problematiche altalenanti della nostra strana cittadina, la cui ancor più strana amministrazione un giorno promette sostegno e coesione e un altro sembra invece dimenticarsi dell‘allarme lanciato più e più volte dalle varie realtà territoriali. Questa volta, ad “alzare la voce” è il Dott. Vincenzo Stile che, in un appello lanciato al sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, espone le sue perplessità sul pericolo Eternit che quotidianamente attacca la salute di tutti i cittadini che ne vengono a contatto.
«Siamo ancora pieni di amianto nel nostro ambiente, una sostanza molto usata in passato in grado di provocare cancro. Ce ne sono in Italia da eliminare 5 quintali per ogni cittadino, e per legge deve essere eliminato entro il 2023. Nel marzo del 1992, con la legge n° 257 è stato vietato l’uso dell’eternit o amianto in qualsiasi sua forma, ed entro il 2023 tutto quello che è presente nell’ambiente dovrà essere bonificato.
Il motivo è che, oltre che di malattie croniche come l’asbestosi, l’amianto è ritenuto la causa del mesotelioma, un tipo di cancro al elevata mortalità, che colpisce in genere la pleura. In Italia l’incidenza di questo tumore è in media di 5 casi ogni 100 mila abitanti/anno, ma nei luoghi più colpiti supera gli 80 casi per 100.000 abitanti.
1600 l’anno sono le vittime dell’amianto, ma la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente. Infatti, vista la grande diffusione dei manufatti in amianto nel nostro Paese. Esso viene usato per coprire solai o altre superfici e per le tubature delle colonne fecali e dell’acqua piovana, è atteso il picco di morti per mesotelioma pleurico nel 2025 e da qui ad allora si stimano almeno altre 25 mila vittime.
Questo perché l’amianto quando si deteriora emette particelle di polvere che se respirate non possono essere eliminate dal nostro organismo e negli anni producono danni irreparabili.
Secondo le stime di Cnr, Ispesl e Legambiente, ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e sono varie migliaia i siti ancora da bonificare, tra edifici pubblici e privati, cave, reti idriche, ex siti industriali”: quasi 5 quintali per ogni cittadino.
In base alla legge le regioni devono provvedere a redigere il Piano Regionale per la rimozione dell’amianto. Ogni comune inoltre deve fare il censimento dell’amianto presente nei luoghi pubblici e privati e nelle discariche abusive, provvedendo a predisporre una mappatura delle zone inquinate. Nonostante i tentativi pregevoli di mappatura di alcune associazioni, anche a Nocera Inferiore e nell’Agro, essi non sono bastati a smuovere le acque. Siamo ancora pieni di eternit o amianto.
Inoltre per quanto riguarda lo smaltimento legale, qualora un privato avesse eternit in una sua proprietà, la normativa burocratica è difficile da esplicare e la spesa quasi sempre è molto elevata. E per famiglie a reddito medio basso realmente insostenibile. Questo produce due conseguenze: la prima è che l’amianto non viene eliminato, viene ignorato e anche a volte occultato, la seconda ben più grave, è che, per risparmiare esso non viene smaltito a norma, generando un continuo pericolo, sia dovuto alla rimozione non sicura, che genera polveri nocive che possono essere respirate, sia perché viene lasciato in discariche abusive che sono sotto gli occhi di tutti, e dove l’amianto si polverizza e viene trasportato dall’aria fin nei polmoni di tanti cittadini inconsapevoli, e e non sono solo di quelli che abitano più vicino, ma anche a distanza.
Per ovviare ai costi elevati che i cittadini devono sostenere per lo smaltimento, che non sono alla portata di tutti, si potrebbe, alla stregua del l’esempio di alcuni comuni italiani, con ordinanze e delibere comunali, prevedere forme di sovvenzionamento comunale e aiuto burocratico per le attività di rimozione e bonifica che sono a carico dei proprietari, con la possibilità di iscrivere i relativi oneri economici in un capitolo di spesa che vada al di fuori dal patto di stabilità, magari finanziato anche dalle multe fatte a chi si comporta in modo illegale in questo senso.
Con questa lettera aperta, nello spirito di collaborazione che ci deve sostenere per quanto riguarda questo problema, che è un problema di salute pubblica e che quindi non ammette divisioni di parte, ti chiedo di:
- completare al più presto il censimento della presenza dell’amianto nei luoghi pubblici e privati e delle discariche abusive che sono presenti sul territorio comunale,
- l’emissione di un’ordinanza sindacale o una delibera di giunta che preveda di finanziare in modo sostanziale le spese di rimozione dell’amianto che i privati devono sostenere, tenendo conto anche del loro reddito. La rimozione dell’amianto è molto costosa per i cittadini, soprattutto se monoreddito, anziani o disoccupati., e le misure previste dalle varie leggi finanziarie, prevedono un anticipo di spese recuperabili in 10 anni, che è insufficiente ad incentivare la rimozione
- di creare un centro di aiuto per sveltire le pratiche burocratiche
- di provvedere alla bonifica delle discariche abusive e la messa in sicurezza, e asportazione dei rifiuti di amianto che ci sono, sia in esse sia nei luoghi pubblici».
Ciò che mette in luce il Dott. Stile non è solamente un problema locale ovviamente, soprattutto dal punto di vista economico. Lo smaltimento legale dell’Eternit o dell’amianto richiede procedure lunghe e costosissime, ma ciò non deve fungere da scusante per le amministrazioni locali, provinciali e regionali. «E infine un appello al Governatore Vincenzo De Luca, che già sta facendo tanto in questo periodo e che già ci starà pensando, portare a termine la redazione del piano regionale per la rimozione dell’amianto, non redatto dalla precedente amministrazione regionale, e di sbloccare o prevedere fondi destinati a finanziare le bonifiche dei siti pubblici e delle discariche dove è presente amianto. Su questo siamo sicuri che De Luca, per la massima attenzione alle problematiche ambientali e alla salute dei cittadini che ha sempre dimostrato di avere, sicuramente provvederà».
Tante sono state le denunce, le operazioni di volontariato, i documenti stilati e sottofirmati da esperti illustri che esponevano sacrosante verità sul pericolo Eternit che da anni incombe sulle nostre vite. Sono anni che le amministrazioni fanno orecchio da mercante, come se il problema da risolvere non toccasse a loro. I cittadini ormai non ne possono più, i tumori nell’Agro aumentano di giorno in giorno e ciò innesca un lungo procedimento che rende Nocera e i territori limitrofi il fanalino di coda della Provincia di Salerno. La situazione è stagnante, il pericolo Eternit è sempre più allarmante e la salute sempre più a rischio. L’esaustivo appello del Dott. Vincenzo Stile è un altro chiaro esempio civico di una parte di società nocerina che non vuole morire così.
[ads2]