Ora anche le pentole, dove ogni giorno viene cucinata buona parte delle nostre pietanze, sono a rischio. Stiamo parlando di una “pericolosissima” partita di pentole venduta in tutta Italia, e a anche in tutta la Campania, che conterrebbero letale materiale radioattivo. La genesi delle padelle inizia con l’ importazione dall’India da parte di un rivenditore della Puglia. Quest’ultimo, quando lo scorso dicembre la merce è arrivata nello Stivale, ne ha prelevato dei campioni per spedirli agli organi di controllo. Ma, nell’attesa del riscontro, ne ha venduto moltissimi pezzi in tutta la Penisola (oltre in tutta la Campania, anche a Milano, Palermo, Firenze, Viterbo, Arezzo, Prato, Oristano, Padova e Verona). Ma a febbraio arrivano le analisi che lanciano l’allarme: pentole, tegami, utensili contengono Cobalto 60, che se ingerito diventa letale. Ora è partita la missione di recupero del rivenditore che, a sue spese, sta cercando di portare indietro tutti i pezzi venduti, ma l’operaizone è tutt’altro che facile: per ritrovare tutti i componenti venduti (non solo le padelle, ma anche tutti i coltelli, le forchette, ecc) bisogna seguire un lungo iter di vendite, che va dal grande venditore al piccolo acquirente. Per ora la merce sembrerebbe essere tornata indietro, ma l’allarme è comunque ancora attivo e la sicurezza la avremo solo dopo la fine delle indaigni. Dopo il ritiro, lo smaltimento, che sembra dovrà essere imposta alla compagnia indiana di produzione.