20 dicembre 2014
Pellezzano è stato un importante centro di villeggiatura, grazie alla sua posizione collinare e tutt’ora la geografia e la vicinanza al mare, ne fanno un centro di potenziale attrazione turistica
[ads1] Pellezzano deriva da “fundus Pellitianus” di proprietà del patrizio romano Pellitius o Pelitius con l’aggiunta del suffisso “anus” che indica appartenenza.
Il territorio ha vissuto tutta la storia del meridione: dalla civiltà etrusca a quella greco-lucana, dall’avvento dei Picentini alla dominazione romana, dalle invasioni barbariche alle incursioni saracene, dalla dominazione longobarda a quella borbonica. I primi insediamenti si formarono intorno a Rocca del Casale, luogo più antico del paese, collocato tra Capriglia e Pellezzano, dove è presente la Chiesa più antica, quella dello Spirito Santo, forse d’origine medievale, che fu convento degli Agostiniani di Collereto.
Le prime tracce sono riscontrabili tra il 944 e il 1030, nelle pergamene raccolte dai codici salernitani e cavensi, dove il toponimo di Casale Pellezzano è molto simile a Locum Pellezanu.
Col passare dei secoli, in questo territorio, situato nella media Valle dell’Irno, si erano formati Casali, la cui origine “è da collegarsi alle guerre gotico-bizantine, alle incursioni barbariche e alle lotte longobarde e normanne, allorquando, per ragioni di sicurezza, gli abitanti della costa trovarono rifugio nell’entroterra ricco di boschi ed anfratti. Ebbero costante collegamento con la città e con essa tennero comunità di interessi, scaturiti dall’arte della lana che fiorì a livello manifatturiero”.(D. Cosimato).
I Casali ad occidente della Valle erano: S.Nicola, Coperchia, Pellezzano, Capriglia, Cologna, Nofilo e Casal Barone. Erano frazioni dotate di autonomia amministrativa, se pur limitata e sottoposta alla tutela fiscale della regia Corte.
Un privilegio di questi Casali era quello di mandare propri “consoli” alla consorteria dei lanieri di Salerno per difendere gli interessi della categoria. Un fattore che favorì l’arte della lana in questi Casali dando rilevanza economica e sociale al territorio, ma vi furono anche ragioni naturali, come la natura montuosa dei luoghi, che costrinse gli abitanti a trovare un’alternativa alla coltura dei campi, poco redditizia.
Verso il 1816 iniziò la lotta per la separazione dall’Università. Nel 1819 fu inoltrata una istanza al Ministro degli Affari Interni del Regno delle Due Sicilie, chiedendo la separazione dall’Università.
Il Consiglio d’Intendenza della Provincia, con deliberazione in data 3 febbraio 1819, la riconobbe giusta e si pronunciò per il distacco dei Casali dall’Università di Salerno. Nel mese di dicembre del 1819, nacque, così, il Comune di Pellezzano, con le attuali frazioni Capezzano, Capriglia, Cologna e Coperchia. Il primo giorno dell’anno 1820 ci fu una seduta e il giorno dopo una seconda presieduta quest’ultima dal primo Sindaco eletto nel Comune: Gaetano Pagliara.
Proprio in quegli anni, Pellezzano fu luogo di ritrovo di carbonari e liberali che qui svolsero la loro opera di proselitismo, sfociata poi nei moti rivoluzionari del 1820.
Come gli altri comuni della valle dell’Irno, Pellezzano ha subito le conseguenze del terremoto del 1980, che ne ha compromesso il patrimonio architettonico. La popolazione residente, fino agli anni Settanta in vistoso calo, ha fatto registrare negli ultimi decenni una decisa inversione di tendenza; infatti attualmente conta 10.903 abitanti.
Tuttavia, nel territorio sono presenti ville ottocentesche di un certo rilievo. A Capezzano Villa Wenner, costruita nel 1862 da Federico Alberto Wenner, industriale svizzero, delle industrie tessili MCM Manifatture Cotoniere Meridionali. Lungo la strada i cosiddetti “Villini Svizzeri” e Villa Pastore, complesso sito nella frazione Capriglia, Residenza signorile adibita, a partire dal XVIII secolo, a dimora estiva di proprietari terrieri.
Pellezzano può anche godere del Parco Urbano dell’Irno, condiviso con Baronissi: vaste aree di verde, viali alberati, laghetti, lo rendono un percorso immerso nella natura.
Nel comune, inoltre sono presenti strutture sportive polivalenti e all’avanguardia. Di recente costruzione ed in manto artificiale il Campo Sportivo Casignano a Colognaed il Campo Sportivo Andrea Bolognese. Inoltre, a Capriglia vi è anche un Palazzetto dello Sport che ha ospitato gare di fusa ed handball a livello nazionale.
Il culto religioso e la devozione ai Santi patroni contraddistinguono Pellezzano e le sue frazioni: nel capoluogo sono festeggiati S. Clemente, il 23 novembre e S.Anna. in particolare la santa viene portata in processione per le vie del paese a mezzogiorno la domenica successiva il 26 luglio (giorno di Sant’Anna). La festa della santa è molto sentita nella zona e richiama persone anche dai paesi limitrofi.
Prodotto tipico di Pellezzano è il sciusciello, al quale è dedicata una sagra di diversi giorni. Il sciusciello è un pane di farina, farina integrale, acqua, sale e lievito, cotto nel forno a legna e farcito secondo la tradizione con strutto di maiale e pepe, ma ora anche in altri modi. Il nome deriva dal soffio (o’ sciùscio) che gonfia il pane nel forno a legna.
Inoltre, la struttura collinare, la terra molto argillosa e il clima mite hanno permesso la produzione di un olio di altissima qualità, tanto da essere riconosciuto dalla Comunità Europea.
Le caratteristiche, il panorama, le tradizioni, misti alla modernità ed al progresso, ne hanno lasciato intatto il fascino e la natura. [ads2]