A ZONzo ritorna in Cina alla volta di Pechino, Capitale della Repubblica Popolare, esplorando il suo cuore antico, ma ancora pulsante, e la sua anima moderna e vivace
[ads2] Pechino, in cinese Beijing che significa letteralmente “Capitale del Nord”, città che conta oltre 19 milioni di abitanti, metropoli ricca di storia millenaria, ma allo stesso tempo, moderna e sempre di più proiettata verso il futuro.
I periodi consigliati per visitare questa città sono quelli tra marzo e aprile, oppure tra la fine settembre e i primi di ottobre. Il clima in questi periodi è davvero molto piacevole, e ricorda la primavera e l’autunno italiani. L’inverno invece è davvero glaciale, le temperature possono abbassarsi fino a -20°C e i venti sono davvero pungenti. Le estati invece sono estremamente calde e umide e spesso ci sono violenti temporali che si esauriscono in poche ore e che portano una ventata di freschezza e una pausa dal caldo torrido.
Meta obbligatoria è la nota Piazza Tian’an men, la cui pianta rettangolare rispecchia in piccolo quella della Città Proibita e si adatta ai canoni dell’architettura urbanistica classica. La piazza è strettamente sorvegliata e vi si può accedere solo da determinati ingressi dotati di un gran numero di poliziotti e sistemi di sicurezza. Inoltre vi è una totale assenza di panchine come a voler sottolineare un divieto alla sosta e al riposo e la costante atmosfera di controllo da parte del governo, in compenso però la piazza offre un gran bello spazio per sgranchirsi le gambe. Se si arriva di mattino presto (scelta consigliata poiché a volte la fila per poter accedere a Tian’an men può durare delle ore) si può assistere anche alla cerimonia dell’alzabandiera che permette di ammirare centinaia di soldati che camminano assolutamente sincronizzati.
La Città Proibita, così chiamata per il divieto imposto ai comuni cittadini di potervi accedere per oltre 500 anni e circondata da un imponente fossato per ben 52 km, fu la residenza degli imperatori delle ultime dinastie cinesi prima della fondazione della repubblica.
Se nell’antichità si veniva giustiziati nel tentativo di entrare in questo luogo proibito, oggi invece basta pagare un biglietto di circa 40 reminbi; e per evitare di essere truffati da guide turistiche improvvisate che brulicano nei pressi di questo sito è consigliabile affittare delle audio-guide, disponibili in 40 lingue diverse che sono davvero comode ed economiche.
Sempre in questa zona della città esiste una strada conosciuta col nome di Wangfujin, dove è possibile degustare insetti fritti, stelle marine, cavallucci marini, oltre che la deliziosa frutta caramellata.
Arrivati a Pechino non si può non visitare una delle meraviglie del mondo: La Grande Muraglia.
Non tutto l’intero tratto di muraglia è accessibile, per cui è consigliabile affidarsi ad alberghi e ostelli che sono soliti organizzare viaggi per poter raggiungere i punti in cui è permesso accedere. Lo spettacolo da li è meraviglioso e lascia senza fiato.
Da non perdere è il meraviglioso Palazzo d’estate, residenza estiva dell’imperatore. Questo enorme complesso accoglie numerosi templi, giardini, padiglioni, laghi, ponti e corridoi ed è costruito a 12 km dal centro. Ricco di alberi e fiori è immerso in un’atmosfera rilassante, un’oasi nella giungla cittadina.
Per gli amanti dell’arte suggestivo è il distretto artistico noto con il nome di 798, antica fabbrica elettronica abbandonata, cuore delle attività artistiche del mondo dell’arte pechinese che ospita numerose gallerie di arte contemporanea. Oltre che nelle gallerie, le opere d’arte sono esposte in quasi tutti gli angoli di strada di questo distretto e non è difficile imbattersi in alcune di esse camminando.
Cuore antico di Beijing è la zona dove ancora resistono i famosi hutong (vicoletti), che si diramano come un labirinto. Qui non esistono grattacieli e ci sono le antiche case a corte a un piano circondate da alberi; passeggiandovi sembra di vivere in una città completante diversa in cui il tempo si è fermato.
Atmosfera buddista è possibile trovare nel Tempio dei Lama, che si trova proprio in questa zona. Il tempio pullula di monaci buddisti e regala momenti d’introspezione e calma; una meta da non perdere.
La Pechino moderna, invece, offre una gran varietà di locali, ristoranti, pub per tutti i gusti e dislocati in diverse zone. Qui si trova qualsiasi tipo di cucina, da quella tipica pechinese, alle cucine cinesi del resto del paese, oltre che a cucine occidentali che spaziano dalla francese, all’italiana, all’araba, all’indiana, insomma c’è l’imbarazzo della scelta. Un esempio è Sanlitun, strada famosissima, soprattutto tra gli occidentali che vivono qui, che pullula di una serie di localini in cui ci si riunisce per bere e dai quali si gode di un’ottima vista sulla città.
Pechino è una città divisa tra l’antico e il moderno, in cui tra metropolitane e grattacieli si scorgono meravigliosi sprazzi di storia millenaria: è questo forse il suo fascino, ciò che in qualche modo ammalia e seduce e ciò per cui vale la pena visitarla.
Per chiunque intenda programmare un viaggio in questa Capitale, l’importante è munirsi di una mascherina anti-smog. Qui a volte i livelli di inquinamento sono così alti da impedire la vista anche a brevi distanze. Ma non bisogna scoraggiarsi, esistono anche periodi in cui il cielo è blu, terso e si respira a pieni polmoni.
A cura di Michela Gismondi