Il patrocinio legale gratuito, sulla base di irregolari autocertificazioni prodotte a Vallo della Lucania, ha portato la Guardia di Finanza a denunciare sette persone. I responsabili ora rischiano una pena di reclusione da uno a cinque anni e una multa da 309,87 a 1.549,37 euro
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Il patrocinio legale gratuito a spese dello Stato, ottenuto in base a false attestazioni, è la pendenza della denuncia inoltrata a sette persone dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania.
Il gratuito patrocinio legale è un istituto, previsto dalla Costituzione, che consente ai cittadini, che dichiarano di trovarsi in determinate condizioni reddituali e/o familiari, di farsi assistere da un avvocato o da un consulente tecnico in processi penali, civili, amministrativi o tributari, senza doverne pagare le spese sia di difesa che processuali.
A riguardo, i riscontri effettuati dalla Guardia di Finanza sono finalizzati a verificare la veridicità dei dati e delle informazioni contenute nelle autocertificazioni prodotte dagli interessati, attraverso la consultazione delle banche dati informative in uso al Corpo, i rilevamenti presso Enti esterni (Inps, Centro per l‘Impiego, Anagrafe comunale) nonché, laddove necessario, attraverso il controllo di scritture contabili e di risultanze bancarie.
I controlli eseguiti sul territorio hanno consentito di rilevare numerose irregolarità: su circa 20 autocertificazioni esaminate, 7 sono risultate non veritiere in quanto sono state rilevate: l’omessa indicazione dell’effettivo numero di componenti del nucleo familiare; l’omessa indicazione di parte dei redditi percepiti (molti richiedenti non hanno inserito tra i propri redditi l’indennità Inail, l’assegno di maternità o i premi di produzione); le false indicazioni sulla situazione anagrafica per consentire di abbattere il reddito complessivo familiare o innalzare il limite reddituale stabilito dalla legge (che prevede un aumento di 1032,91 euro per ogni familiare convivente).
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