Il periodo estivo e le svariate segnalazioni da parte dei gruppi FB sullo stato del litorale salernitano ci hanno spinto a documentare con questo articolo la realtà più ricca e bella della nostra città
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Quale miglior periodo che quello estivo per fare una ricognizione del litorale salernitano?
Abbiamo deciso di cominciare con una panoramica della meravigliosa spiaggia di s. Teresa, su cui nell’anno appena trascorso è stato montato anche un solarium con tanto di docce per amplificarne la godibilità.
Molti sono i bagnanti, soprattutto bambini che giocano liberamente, anche sulla foce di un fiotto d’acqua piuttosto esiguo, di dubbia provenienza, dalla consistenza salmastra e dai colori variabili.
Stando a quanto si vede, aggrava questa problematica l’incuria delle persone. Oltre la cartellonistica consueta manca anche un qualsivoglia servizio di salvamento.
Ci spostiamo sul lungomare, passeggiando, incantati dalla sua caratteristica bellezza con le barche in ormeggio sul blu cobalto e non sembra che ci sarebbe altro da notare se non la scia di qualche incivile; ma all’altezza di via Velia guardando il mare cogliamo un particolare: una strana chiazza di schiuma bianca che aleggia sotto uno sbocco che non sappiamo cosa porti.
La nostra passeggiata sul litorale salernitano continua e non potevamo non proporvi lo spettacolo del Porto Masuccio Salernitano, principale luogo di svago per molti cittadini. Sono numerose le imbarcazioni e l’acqua ha i caratteristici segni lasciati da bagnanti e natanti.
Ed è proprio dal Pennello, la passeggiata che si snoda sul frangiflutti, che si osservano le più belle panoramiche di Salerno. Noi vi offriamo questa che porta lo sguardo al Lungomare Tafuri, dove ci sposteremo a breve. Prima però un altro particolare ci coglie: ancora una volta la strana schiuma bianca sotto uno sbocco di origine ignota. Lo vediamo chiaramente accanto a quello che sarà il Solarium di piazza della Concordia.
Dal Lungomare Tafuri al fiume Irno
Il lungomare Tafuri è forse la parte più incantevole del nostro litorale, semplicemente perché qui è la foce del nostro fiume Irno, da cui probabilmente Salerno ha mutuato il nome e perché da qui si gode una vista mozzafiato, con lo sguardo che abbraccia l’insenatura salernitana, da un lato all’altro.
Oltre le strane tubature a cui lo sguardo si è abituato e altre particolarità, secondo il celebre gruppo Figli delle Chiancarelle (sito ufficiale) questo tratto sarebbe il più inquinato proprio per lo stato del fiume (visita il gruppo Facebook de Figli delle Chiancarelle!). Per questo motivo, ci siamo concessi una deviazione: risalendo il fiume abbiamo potuto documentare innanzitutto l’ordinario degrado generato da quelle vite ai margini della società. Oltre queste non pochi tubi che, verosimilmente, sono scarichi; non possiamo dire di cosa si tratti di preciso e se siano attivi. Fatto sta che si ripetono.
Camminando arriviamo all’altezza della Cittadella Giudiziaria, da cui si notano anche alcune tubature che in qualche misura sversano quelle che forse sono semplicemente acque bianche. Sotto il ponte di Via Cacciatori dell’Irno altre tubature sembrano avere lo sbocco all’aperto. Potremmo andare più su, ma riteniamo soddisfatto il nostro dovere di cronaca.
Torniamo al litorale salernitano, ma per questo ci rivediamo al prossimo servizio.
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