Il primo Parco in Europa e al mondo in cui coesistono quattro siti UNESCO: Paestum, Velia, Certosa di Padula e la “Dieta Mediterranea”
Il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni oltre ad essere una importante risorsa naturale della nostra terra rappresenta una delle maggiori eccellenze della Regione Campania. Istituito nel 1991 e divenuto ente nel 1995, per la sua estensione pari a 181,048 ettari, il parco si classifica al secondo posto in Italia per dimensioni. Il primo in Europa e al mondo per siti UNESCO. Infatti all’interno dell’area parco coesistono quattro siti UNESCO: Paestum, Velia, Certosa di Padula e la “Dieta Mediterranea” (riconosciuta anch’essa come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010).
Inoltre nel 1997 diventa Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO ed è stato incluso nella prestigiosa rete delle Riserve della Biosfera del Programma MAB.
Inoltre è definito il parco più antropizzato d’Italia in quanto, nel suo territorio, insistono ben 80 comuni per un totale censito di circa 300,000 abitanti.
Ma cos’è il parco in tutte le sue sfumature ce lo racconta il dott. Vincenzo Inverso, Consigliere membro della giunta esecutiva con delega al marketing territoriale del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni:
“Il parco è un Ente Nazionale che dipende direttamente dal ministero dell’ambiente ed è un’organo di governo intermedio del territorio nonché agenzia di sviluppo e tutela paesaggistica, enogastronomica, artistica, delle tradizioni e costumi dell’area vasta in esso compresa”.
Al suo interno sorge un centro di “ricerca e sviluppo della biodiversità”: quali sono le principali attività che ivi si svolgono?
“Il Centro è un polo d’eccellenza europeo che nasce a Vallo della Lucania e ha sede sulla collina Montisani prospiciente il golfo della Marina di Velia. E’ una struttura realizzata di recente con un finanziamento europeo e che noi candidiamo ad ospitare il CNR (Centro Nazionale di Ricerca della Dieta Mediterranea). La struttura attualmente ospita un museo che accoglie tutte le specie animali e vegetali che coesistono nel parco e un’area che ospita il museo del mare. Un polo d’eccellenza realizzata in pietre, vetro e acciaio molto ben inserita nell’ambiente naturale che autoproduce energia pulita attraverso il fotovoltaico e che ci auguriamo possa un giorno ospitare i più importanti scienziati di tutto il mondo per studiare la Dieta Mediterranea di cui il parco detiene la responsabilità in qualità di patrimonio immateriale dell’umanità conferitogli dall’UNESCO”.
Cosa vuol dire dieta mediterranea?
“Significa una giusta e corretta alimentazione associata ad un giusto stile di vita. La longevità che registriamo sul territorio del Parco è la prova inconfutabile che quando accompagniamo una sana alimentazione, fatta di quei prodotti tipici della nostra enogastronomia (olio, pomodori, i grani antichi, i latticini con prodotti da pascoli incontaminati), ad uno stile di vita non sedentario, si ottiene come risultato una maggiore speranza di vita”.
“Marchio della Dieta Mediterranea”: chi sono i soggetti interessati?
“Il marchio si rivolge a due categorie: quella dei produttori e quella dei ristoratori. I primi sono coloro i quali, all’interno del parco, producono dei prodotti d’eccellenza e per questo autorizzati, nel pedissequo rispetto di un disciplinare, all’uso del marchio del parco sugli stessi come ulteriore attestazione di garanzia e qualità per i consumatori finali. Identico discorso per i ristoratori e gli albergatori che portano alla tavola dei propri clienti i prodotti tipici della Dieta Mediterranea coltivati nel parco: possono utilizzare il logo del marchio attraverso la sua affissione sull’uscio d’ingresso principale. Il segno distintivo è rappresentato da una primula e, fino a un massimo di tre, a seconda della quantità di vivande caratteristiche del luogo proposte”.
Parco del Cilento e DAQ un naturale sodalizio
“Il parco essendo l’area protetta più grande d’Italia è naturale che aderisca come soggetto promotore al DAQ della provincia di Salerno, completando quel percorso territoriale che nasce dall’Agro-Nocerino Sarnese, passa per la Piana del Sele e arriva fino al Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni. Oltretutto il DAQ ha anche un sottotitolo che è: Distretto della Dieta Mediterranea per cui il nostro compito e la nostre responsabilità è duplice ed è un lavoro che sono sicuro porterà ad un vantaggio competitivo all’intera filiera dell’agro-alimentare della provincia di Salerno per poter competere sui mercati d’Italia e d’Europa”.
“La rete del gusto della Dieta Mediterranea” arriva a Milano con un evento volto a promuovere e valorizzare il territorio attraverso i prodotti del Parco legati appunto alla “Dieta Mediterranea”, ci racconti come è andata?
“È stato il primo di una serie di eventi che abbiamo celebrato a Milano, in occasione della BIT (Borsa Internazionale del Turismo), con la presenza di istituzioni importanti del mondo della cultura, della politica e della ristorazione. Continueremo il progetto della “Rete del Gusto della Dieta Mediterranea” con l’appuntamento del 4 e 5 maggio a Roma, con la manifestazione dal titolo: “Cilento Capitale” dove presenteremo le eccellenze della Dieta Mediterranea al grande pubblico nazionale, europeo e mondiale”.
Progetti imminenti?
“Abbiamo avviato un progetto con il patrocinio dell’ENEA e la collaborazione con l’Università di Salerno dal titolo “New Energic Park: verso l’autonomia energetica del parco”. Se vogliamo produrre prodotti sempre più a km zero e ad inquinamento zero, dobbiamo produrre energia dalle fonti rinnovabili e, con questo progetto, puntiamo di arrivare ad un totale approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili per tutta l’area parco con una positiva ricaduta in termini di qualità di vita e di ambiente”.