Il lavoro è stato portato avanti adottando la formula dello scavo-scuola con la partecipazione di 35-40 studenti appartenenti a diverse università. Oltre agli studenti molisani, infatti, sono presenti rappresentanze dell’Università di Salerno, dell’Università di Napoli “L’Orientale”, dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Sassari e della Scuola olandese di Roma coordinati dalla professoressa Cuozzo affiancata dal dottore Carmine Pellegrino dell’Università di Salerno e dal dottore Marco Giglio dell’Università di Napoli “L’Orientale”.
L’indagine, che si avvale dell’apporto fornito dal Laboratorio di geofisica applicata dell’Università del Molise diretto dal professore Paolo Mauriello, mira, attraverso campagne sistematiche di scavo e prospezioni geofisiche, all’individuazione delle fasi dell’abitato antico del sito etrusco-campano di Pontecagnano Faiano comprese tra l’età del ferro e l’età classica ed alla verifica delle ipotesi ricostruttive per l’impianto di epoca ellenistico-romana di Picentia.
La campagna 2012 ha già condotto a risultati di notevole importanza scientifica riportando alla luce sia tracce di un quartiere abitativo di età classica (V-IV sec. a.C.) con strutture murarie in blocchi e lastre di travertino orientate Ne/So, conservate poco al di sopra del livello di fondazione e coperture in tegole, sia fornendo nuove acquisizioni relative all’impianto di epoca romana di Picentia.