Papa Francesco arriva a Cassano col suo stile semplice. Non cammina con i potenti, ma chiama amici i detenuti di Corigliano. Durante la messa scomunica i mafiosi
Si è conclusa la visita di Papa Francesco a Cassano allo Ionio (CS). Le parole forti che il Pontefice ha pronunciato durante la sua omelia a Sibari hanno un forte significato in una terra uccisa dalla mafia. Cassano allo Ionio è uno dei tanti Comuni calabresi che porta sulle sue spalle la presenza mortifera delle ‘ndrine. “La ‘ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune“. Bergoglio ha iniziato la sua visita nella terra di Cocò e Padre Lazzaro visitando il carcere di Corigliano Calabro e camminando a piedi tra la gente comune.
Non confondendosi con i potenti, dunque. Lontano dai palazzi del potere, Francesco non ha stretto le mani a prefetti, politici e monsignori ma ha dispensato sorrisi alla popolazione calabrese, nel pieno stile evangelico che connota il suo pontificato. Ha visitato i detenuti (chiamandoli amici) e si è recato in ospedale, rompendo con la tradizione di prestarsi alle vecchie cerimonie e finte parate. Durante la messa iniziata alle ore 16:00 nella Piana di Sibari (Cassano Allo Ionio), le frasi più forti, a cui hanno seguito un applauso, sono state: “La ‘ndrangheta adora i soldi e disprezza il bene“.
Nel 1993 a Palermo Giovanni Paolo II aveva invitato la civiltà della morte a convertirsi. Papa Francesco rompe ancora una volta con la tradizione e i conservatori cattolici e pone un’altra (evangelica) frattura nella Chiesa di Roma: “Coloro che nella loro vita hanno questa strada di male, i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati“. L’invito ai giovani è stato quello di allontanarsi dalle mafie e dalla ‘ndrangheta con il vile silenzio. Tutti i giornali italiani in prima pagina hanno riportato le parole del Papa contro i clan e contro le mafie.
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E chissà l’imbarazzo di qualche moglie di mafiosi, a Sibari alla messa, o in diretta sulle emittenti televisive calabresi, cosa avranno pensato o cosa avranno vissuto in quell’istante. Perché la mafia, ha detto Bergoglio, è anche il silenzio e la convivenza. Convivenza che significa anche avere un modo di vedere la mafia, in quel modo lì e che non può non essere altrimenti. Gare d’appalti con tangenti ai politici, preferire quella ditta per la vendita dei materiali invece che altre. Il monito dell’umile pontefice è stato forte, portando la speranza ai giovani calabresi. Chi non è potuto andare a Cassano ha potuto vedere le foto del Papa della gente e del sociale camminare nel suo stile semplice tra i calabresi sui social network.