Salerno Letteratura ha accolto oggi l’incontro degli studenti salernitani con Paolo di Paolo, giovane finalista al Premio Strega che racconta come il suo sogno di scrivere è diventato realtà
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Paolo Di Paolo, di Roma, giovane finalista al Premio Strega, il più importante Premio Letterario italiano, ha incontrato a Salerno Letteratura gli studenti che partecipano alla Summer School.
La sua avventura è cominciata alle scuole superiori, quando ha cominciato a scrivere una serie di racconti, ma il suo primo contatto con il mondo delle lettere è avvenuto come giornalista. Ben presto però si è reso conto che lo stile giornalistico, nonchè il suo necessario e costante contatto con la realtà, lo mettevano piuttosto a disagio: cercava qualcosa di più.
Nell’estate che succedeva alla fine della scuola ha dunque iniziato una prima raccolta di racconti, ma fino a quel momento non aveva mai lavorato ad un vero progetto, fino al momento in cui si decise a mandare i suoi scritti prima al Premio Campiello, dove venne segnalato tra i cinquanta finalisti, poi al Premio Italo Calvino, ed infine allo Strega., nel 2013.
Paolo Di Paolo scopre così il senso del suo narrare: il suo scopo è quello di immaginare la realtà, di reintepretarla. Nel frattempo ritorna alla carta stampata, ma questa volta la sua visibilità gli permette di scrivere da scrittore qual è; per diverse pagine culturali.
Durante un viaggio verso il Brennero per raccontare il fenomeno dell’immigrazione ha una grande folgorazione, che gli permette di lavorare al romanzo “Una storia quasi solo d’amore”. Essa narra della storia d’amore apparentemente improbabile tra Nino e Teresa, lui giovane 22enne e lei quasi trentenne. Lui è turbato dal suo fascino, ma nonostante le differenze l’attrazione fisica la fa da padrona. Questo libro spinge il lettore a farsi delle domande, così come dovrebbe essere per uno scrittore, sostiene Di Paolo.
“Si tratta di una storia d’amore senza pregiudizi, che porta a guardare il mondo con gli occhi dell’altra persona, e mettere in secondo piano le paure nei suoi confronti”. Lo scrittore deve avere l’abilità, inoltre, di immaginare dei sentimenti da una storia reale, ed alimentare l‘immaginazione collettiva.
Lo scrittore ha, insomma, il compito di appassionare con la forza dell’immaginazione, che non deve essere quella immediata del film, ma qualcosa di molto più personale, perchè ogni volta il lettore riscrive a proprio piacimento il romanzo, rendendolo altro da ciò che l’autore voleva originariamente.
Purtroppo è anche difficile esercitarlo come mestiere a tutti gli effetti, perchè bisognerebbe sbancare le librerie per ottenere sostanziosi guadagni (ciascun autore guadagna solo l’8% sul prezzo di copertina), e per questo viene sempre affiancato ad altri lavori, ma non è sicuramente da tutti stimolare la fantasia e rendere partecipe tante persone della propria storia, e del proprio mondo interiore. [ads2]