Ancora in fiamme i Monti Lattari. Martoriati da fiamme divampate qualche giorno fa sul litorale di Stabia, adesso si lotta sul fronte interno, a Lettere, in provincia di Napoli.
Alle prime luci dell’alba del 28 Agosto, in località Buonconsiglio, tra Sant’Antonio Abate e Lettere, alle pendici dei Monti Lattari, la popolazione è stata svegliata dalle sirene della forze dell’ordine e della protezione civile, accorsa per una prima valutazione dei molti focolai scoppiati, che non poco hanno messo in apprensione i molti cittadini residenti in zona.
Difficoltà immediata per la protezione civile: il fuoco si è subito propagato in quantopresente in un’ insenatura dove anche nei periodi di maggiore “calma”, sono presenti correnti di vento che favoriscono la propagazione delle fiamme. Così, dopo il solo intervento di un elicottero (poichè altri mezzi, come i Canadair, erano impegnati sulla Costiera Amalfitana), il fronte del fuoco si è spostato verso Nord, ai piedi della “città dei ristoratori”, vale a dire la cittadina di Lettere, sempre nel napoletano. Diversamente dall’incendio divampato qualche settimana fa sulla Panoramica di Castellammare, quest’ennesimo incendio di fine agosto, ha dato maggiori preoccupazioni in quanto sono presenti molte più abitazioni.
Anche gli operatori della ristorazione della zona, si sono subito allertati. L’epicentro del fuoco, per l’intera giornata, è stato nelle immediate vicinanze del Grand Hotel Le Galassie e a salire, su tutto il fronte della montagna, investendo tutta la panoramica Via Nuova Depugliano, dove sono presenti la maggior parte dei ristoranti di Lettere, insieme ad un centro di accoglienza per anziani, l’ex seminario dei Padri Liguorini che domina sul golfo di Castellammare e Torre Annunziata.
Dalle ore 06:00, l’intervento dei mezzi più efficaci (nella fattispecie Canadair) si è avuto solo alle ore 16:00, e lunghe sono risultate le operazioni di spegnimento con innumerevoli corse che maggiormente hanno aumentato le “Spese di Soccorso”.
Fortunatamente non si sono avuti grossi problemi, se non quelli provocati dal denso fumo persistente. Nella serata lo spettacolo si è presentato molto desolante, evidenziando grosse aree di verde distrutto ai piedi del Castello Mediovale.
Ma i danni sicuramente sono maggiori di quelli che si vedono nelle immagini, che non tengono conto della batosta arrecata ad una fauna di nuovo presente in queste zone dopo anni di assenza. Le statistiche, e le segnalazioni private, sono innumerevoli: c’è sicuramente una presenza maggiore, negli ultimi anni, di uccelli rapaci quali gheppi, pellegrini, cuculi e altre specie come l’upupa che più di tutte sta ripopolando queste aree.