Finiscono prima tra gli scaffali dei supermercati e poi sulle nostre tavole. Stiamo parlando dell’alimento “quotidiano” per eccellenza, immancabile nei pasti di tutti gli italiani: il pane. E chi è sicuro di prenderlo dal panettiere di fiducia o nel supermarket preferito, può avere un’amara sorpresa. L’allarme lo lanciano Mimmo Filosa, presidente dell’Unipan (Consorzio Panificatori Campani) e Francesco Borrelli, rappresentante dei Verdi, pronti a presentare una ricca documentazione alla Questura. Un dossier che precisa i rischi che si corrono, anche oggi, a comprare il pane in Campania, soprattutto per il moltiplicarsi dei forni abusivi, che nella sola Napoli e provincia, raggiungono la quota di 1500.

Il problema sono appunto le condizioni igienico sanitarie in cui vengono impastati questi alimenti, condizioni pessime e pericolose soprattutto per come vengono cotti, cioè con gusci di nocciole trattati con agenti chimici e quindi nocivi e legni trattati con vernici e solventi tossici. Pane tossico dunque? Allarmismo? Stando al dossier che presenteranno presto in Questura, molto di questo pane finisce nei supermercati di tutta la Campania. Intanto i due sono chiari: “Chiediamo un intervento da parte dello Stato per organizzare  un tavolo permanente in Prefettura tra Asl, Comuni e forze dell’ordine e inoltre” concludono  “applicare pienamente la legge regionale sulla tracciabilità del pane”.