Ieri pomeriggio, nell’Aula Verde di Giurisprudenza, nell’Università degli Studi di Salerno, il Collettivo Handala, insieme all’associazione Link Fisciano, ha raccontato la storia “senza filtri” del popolo della Palestina che non s’arrende
[ads1] Link Fisciano, attraverso le parole di Alessandro Landi, spiega i motivi che hanno spinto l’associazione a supportare e a collaborare alla realizzazione di un evento di tale portata, sul tema della Palestina, nell’Università. Davide D’Acunto, rappresentante del Collettivo Handala, apre il dibattito mostrando qualche video e le foto scattate sul posto lo scorso agosto nel suo viaggio in Cisgiordania, Giordania e Libano, alla ricerca di risposte. Il primo punto su cui si è soffermato è la chiara difficoltà che hanno i palestinesi nell’attraversare le città, in lungo ed in largo: ci ritorna più tardi anche quando amplifica il discorso parlando dei quartieri storici in cui è espressamente vietata la presenza dei palestinesi.
La sua analisi sulla violenza psicologica che viene fatta sui bambini e sui ragazzi coinvolge e colpisce il pubblico presente in sala, contrariamente a quanto si pensa, interessato ed incuriosito dal tema: Davide parla di giovani che si ritengono già “morti” prima ancora di aver vissuto poiché impossibilitati nel vivere. Questo non giustifica gli attentati agli israeliani, ma di certo pone l’accento sui reali disagi che si vivono in Palestina, nello stato che non è uno stato.
La storia di quei territori è una storia di prevaricazione e di colonizzazione, di sfruttamento e d’indifferenza da parte dello Stato di Israele e da parte dell’Unione Europea, fino al 17 dicembre 2014, quando finalmente il Tribunale dell’UE ha riconosciuto, di principio, lo Stato di Palestina. Gli USA e Netanyahu, in quell’occasione, boicottarono la buona riuscita della Conferenza degli Stati facenti parte della Confederazione di Ginevra.
Gli interventi da parte degli studenti sono partiti spontaneamente, facendo riferimento ad Hamas ed immedesimandosi nella vita quotidiana dei giovani coetanei palestinesi.
Alla fine dell’evento sono stati distribuiti dei dépliant per poter approfondire le proprie conoscenze sul tema.
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