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Pagelle ignoranti di Cesena – Salernitana

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Pagelle ignoranti di Cesena – Salernitana

Pagelle ignoranti di Cesena – Salernitana, a cura della pagina Facebook “Ignoranza e Salernitana”

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La redazione di Zerottonove.it ha avviato una collaborazione con la pagina Facebook Ignoranza e Salernitana” che curerà per noi le pagelle ignoranti dei calciatori della Salernitana. Ecco di seguito le pagelle ignoranti di Cesena – Salernitana:

TERRACCIANO

[dropcap]6,5[/dropcap]

Al suo arrivo a Salerno era talmente bravo ragazzo che aiutava un non più giovanissimo Pestrin ad attraversare la strada, ma è bastato poco più di mezzo campionato per farlo diventare un avanzo di galera pronto a smadonnare come solo Buffon sa fare. Peccato che abbia fatto la manicure prima della partita sennò avrebbe parato pure il rigore. Al gol di Bagadur si arrampica sulla rete del settore ospiti facendosi passare qualsiasi cosa stiano fumando i tifosi in quel momento, per la cronaca in questo momento sta ancora arrampicato la sopra che fuma un fumogeno di colore giallo che gli ha passato Mino Caputo.

CONVERTITO ALL’ IGNORANZA

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COLOMBO

[dropcap]6[/dropcap]

Sembra partire bene, tanto che riesce anche ad azzeccare un cross, però al 25’ la FIGC rende illegale il fatto che possa giocare da capitano e deve abbandonare il campo fingendo l’infortunio.

ILLEGALE 

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Dal 25′ TUIA

[dropcap]5[/dropcap]

Le premesse non sono favorevoli: torna in campo dopo parecchi mesi,  entra a freddo e in un ruolo non suo, e lui da bravo ragazzo quale è le rispetta tutte, facendosi saltare e anticipare da chiunque. A fine partita riesce a procurarsi un certificato medico falso per tornare sulla lista degli infortunati e continuare a scialacquarsi a sbafo i soldi di Lotito.

FALSO INVALIDO

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BERNARDINI

[dropcap]7[/dropcap]

Sa perfettamente che la serata richiede tutta la delinquenza di cui è capace visto che di fronte si ritrova Djuric, che è tre volte più piazzato dell’armadio dell’IKEA che ha montato il giorno prima. Come al solito ci mette cattiveria e ignoranza abilmente nascoste dietro ad una faccia da parroco di provincia.

DON MATTEO

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BAGADUR

[dropcap]8[/dropcap]

Aiuta Bernardini ad addomesticare Djuric anche grazie alle lame che porta sempre nei parastinchi. L’arbitro Baracani nel primo tempo decide che è arrivato il momento di farsi sequestrare la famiglia e di chiedere asilo politico in Colombia chiamandogli il rigore su un fallo di mani involontario fatto quasi a centrocampo. Al ’94 si fa trovare puntuale all’appuntamento con la storia, pur di arrivare su quel pallone perde un orecchio. In serata già gli viene attaccato un orecchio nuovo preso da un “donatore” proveniente dalla famiglia Baracani.

LEGGENDA  

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ROSSI

[dropcap]5[/dropcap]

Appena lo vedi nella formazione iniziale hai già la certezza che il giorno dopo una capatina in chiesa la devi fare per chiedere perdono della serata pesantemente blasfema che ti aspetta. A metà secondo tempo, vista la partita ignobile fatta fino a quel punto, decide di attaccare per la prima volta ma riesce solo a far partire il contropiede al Cesena, da quel momento in poi gioca stile terzino del calcio balilla, ovvero va solo a destra e sinistra saltellando a piedi uniti.

BLASFEMIA PORTAMI VIA

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GATTO

[dropcap]5,5[/dropcap]

Ha la stessa voglia di entrare in partita di me quando dovevo entrare a scuola a maggio, di sabato, a fare il compito in classe di matematica applicata alla geometria analitica mentre il Lido Colombo mi chiamava da lontano attirandomi tra le sue cabine blu. Per passare la serata cerca la giocata di fino ad ogni azione ma in alcuni casi perde il pallone mentre in altri pezzi di tibia, per i delicati interventi avversari. Quando Menichini lo sostituisce la prende con la stessa compostezza e signorilità di Tommasone D’Angelo quando gli nominano Valentino Lai.

OGG NUN S TRAS

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Dal 57′ NALINI

[dropcap]6[/dropcap]

Torna in campo dopo aver girato per un anno tutti i reparti di ortopedia d’Europa, consultato guaritori filippini, chiesto a Moro di usare la formula magica usata con Lazzaro e aver conseguito una laurea ad honorem in Scienze Infortunistiche. Per tutta la partita ingaggia un duello con il suo avversario diretto, dal quale ne esce vincitore, visto che riesce a coglierlo in ogni parte del corpo ad ogni cross che tenta di fare. Al ’94 ci fa vedere come si batte una punizione verso l’area avversaria, dopo che per un campionato sano Gabionetta, Troianiello & Co. ci hanno fatto sanguinare gli occhi e fatto avvicinare al satanismo.

ALZATI E CAMMINA

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MORO

[dropcap]6,5[/dropcap]

Entra in campo già abbastanza stremato visto che Pestrin e Zito lo obbligano a fare le ore piccole, da quando hanno scoperto che sa fare quel trucchetto di trasformare l’acqua in vino e in più Menichini nel pre-partita gli chiede di riesumare dal sepolcro Tuia e Nalini. L’arbitro, però, gli da una mano espellendo quasi subito Caldara, in questo modo a centrocampo ha più libertà e perciò ha più tempo per rubare palla, impostare l’azione e nei momenti morti preparare Odjer per la prima comunione.

CATECHISTA

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ODJER

[dropcap]6[/dropcap]

Gioca la solita partita fatta di cazzimma, tacchetti affondati sulle tibie avversarie, chilometri macinati e insulti sulle mamme proferiti in lingua masai. Recuperato in extremis, dopo che da venerdì era in preda a una violenta crisi di pianto, in quanto al Crocifisso non ha trovato la bancarella che vendeva i pulcini e le paperelle.

RIPROVACI VENERDI’ PROSSIMO

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ZITO

[dropcap]6,5[/dropcap]

Scende in campo più concentrato di quando deve scovare il supermercato che ha le Moretti in offerta e i suoi cross sono più velenosi dei suoi rutti dal retrogusto etilico. In fase difensiva è più svogliato di quando deve presentarsi con Pestrin agli incontri degli alcolisti anonimi. Gioca con il sorriso stampato in faccia, perché già sa che per la festa della donna è atteso da un tour dei night-club più squallidi della Campania, dove attempate ma benestanti signore se lo aspettano vestito da poliziotto-sexy per inserirgli banconote ovunque.

FULL MONTY 

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Dal 77’ DONNARUMMA

[dropcap]6,5[/dropcap]

La maschera protettiva con cui scende in campo è la stessa che usa Zito quando fa gli scambi di coppia nei festini organizzati sulle piazzole di sosta dell’autostrada. Nonostante la cosa lo condizioni parecchio, visto che la mascherina puzza di sudore, peccato e vergogna, riesce comunque ad essere pericoloso e a guadagnarsi la punizione che consegnerà alla storia Bagadur.

SE QUELLA MASCHERA POTESSE PARLARE

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BUS

[dropcap]5[/dropcap]

Ad ogni partita ci prova nei primi secondi per poi scomparire piano piano nel nulla, esattamente come le catenine d’oro lasciate incustodite quando in zona c’è Bagadur. Sul finire della partita ha una buona occasione, ma mentre non stoppa, si aggiusta il pallone e tenta il tiro si fa rimontare anche dal magazziniere del Cesena, un omino di 118 kg per 1e48 di altezza. Sfrutta i momenti morti della partita per dedicarsi alla sua seconda attività, quella di venditore molesto di calzini.

CAPO, TENGO PURE IL FANTASMINO

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CODA

[dropcap]6,5[/dropcap]

Come al solito fa a gomitate e testate con chiunque, tipo chi il sabato sera negli anni 2000, si lanciava in mezzo alla pista del Bogart quando il DJ metteva il pezzo più truzzo di Gabry Ponte. Sbaglia ancora qualche gol di troppo, ma ha tutta la mia stima, perché dopo essersi procurato il rigore, tiene lo stomaco di presentarsi sul dischetto, ben consapevole che in caso di errore dovrà dimenticarsi di Salerno e rifarsi una nuova vita nella ridente Cesena.

TE JUT BON

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ALL. MENICHINI

[dropcap]6,5[/dropcap]

Finalmente trasmette cazzimma alla squadra quando fa intendere ai suoi che la partita  la vuole vincere chiedendo di posizionarsi con un “contenitivo” 2 – 0 – 8. Degno di nota il fatto che sull’ultima punizione si va a piazzare anche lui in mezzo all’area di rigore del Cesena. In settimana stipula un accordo con l’ospedale per liberare posti letto ormai occupati da anni, perciò tra i convocati figurano Tuia e Nalini, in cambio dall’anno prossimo, in caso di salvezza, il complesso ospedaliero porterà il suo nome.

OSPEDALE SAN LEONARDO MENICHINI

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