
A Paestum sono cominciati dei nuovi scali grazie al contributo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Ecco qual è il prezioso ritrovamento
A Paestum, grazie all’intervento dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, cominceranno gli scavi nell’area archeologica denominata Sacello Heron di Poseidonia, un monumento che si trova nell’agorà e risale all’epoca tardo arcaica, costruito per il fondatore della città ellenica.
Questo monumento, i cui lavori sono stati finanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno, è stato scoperto nel 1954 da P.C. Sestrieri e per molto tempo ha avuto il nome di sacello ipogeico.
Al suo interno è stato ritrovato un tesoro prezioso composto da vasi di bronzo, dall’anfora del Pittore di Chiusi e degli spiedi, esposti nel Museum of Paestum.
Lo scopo è di riportare alla luce un sito mai esplorato prima, che si trova all’esterno di un recinto di epoca romana per studiarne la genesi e le diverse fasi architettoniche.
Attraverso le ricerche effettuate da Laura Ficuciello, curatrice insieme a Fabrizio Pesando, che hanno dato vita ad una pubblicazione scientifica, è stato possibile sollevare alcuni interrogativi relativi alla composizione primeva del monumento.
Era infatti nota la presenza di un altare di epoca romana che adesso si è ridotto ad alcuni filari di pietra. La presenza di un’altra costruzione dall’uso sconosciuto, inoltre, fa pensare che ci sia stata una grande influenza romanica nell’agorà.
Secondo la professoressa Ficucciello questi scavi sono di grande importanza, al fine di ricostruire la storia di questo monumento e della polis greca.
I lavori saranno intrapresi dagli studenti dell’Ateneo napoletano, iscritti al corso di studi in discipline archeologiche.