Due mondi, due scenari, un solo punto in comune: omicidio. Così il nuovo romanzo giallo della Carlomagno si squaderna secondo una duplice prospettiva, la Napoli borghese e la Napoli dei Quartieri Spagnoli. Il libro è stato presentato a Padula, nella giornata di ieri
Nuove emozionanti pagine di letteratura marcatamente partenopea sono state recentemente scritte e pubblicate da Piera Carlomagno, giornalista professionista che scrive per il Mattino di Napoli, sotto il titolo di ”Intrigo a Ischia”, dopo il discreto successo ottenuto dalla stessa autrice con la stesura di titoli quali “Le notti della macumba” del 2012 e “L’anello debole” del 2014, grazie ai quali aveva vinto numerosi premi.
Questa volta si tratta di un giallo romanzato, dai contorni vividamente ispirati alla ben nota letteratura bretone di stampo novecentesco, in cui non si disdegna un certo studio introspettivo e psicosomatico dei personaggi messi in azione, al fine di rivelare la natura umana in tutte le sue sfaccettature; sullo sfondo un omicidio avvenuto in una placida e spettrale notte di mezza estate: Mina Scotto de Falco, matriarca di una dinastia di costruttori e proprietaria del lussuoso Hotel Makadi a Ischia, inerme e priva di vita in piscina.
Lo spazio d’azione rispetta chiaramente le norme aristoteliche di unità deittica, infatti tutti gli avvenimenti si svolgono all’interno del lussuoso albergo, ove si ritrovano tutti i familiari: i cognati avidi, le cognate pettegole, una nipote troppo affascinante, il secondo marito giovane e sciupafemmine; tutti possibili colpevoli.
A tale scenario fondamentalmente borghese, in cui non mancano dettagliate descrizioni antropologiche e lucidi sguardi ai comportamenti compulsivi della famiglia benestante, si sovrappone un ulteriore scenario, completamente opposto: a pochi giorni di distanza un altro omicidio, questa volta avvenuto nei Quartieri Spagnoli di Napoli, viene uccisa Patrizia, il più bel ”femminiello” della casa da gioco e di piacere della signora Candida.
Due mondi a confronto. Un romanzo sensoriale al femminile
Il lettore si ritrova così scandagliato dai due mondi così diametralmente opposti socialmente e linguisticamente, almeno in apparenza, ma riuniti sotto un unico denominatore, l’omicidio e la natura spregiudicata dell’essere umano. Il giallo si tramuta, sin dalle prime eclatanti pagine, in un corteo di colori e sensazioni corporee, perché tutto ciò che accade è descritto sensorialmente, sono impressioni sensoriali quelle proposte dall’autrice, è una città pragmatica fatta di estati calde e luminose, dai respiri cupi dei suoi passanti, dai profumi e dalle voci delle donne inquiete che vi vivono; la Napoli di Carlomagno possiede una prospettiva al femminile, tra signore dell’alta borghesia, ragazze sbandate, madri e sorelle di camorra e seduttrici che rischiato il tutto per tutto.
Il libro è stato presentato ieri, durante una cerimonia di benvenuto svoltasi a Padula, presso la sede del Circolo Sociale Carlo Alberto 1886. L’evento è stato organizzato e coordinato dal Circolo stesso in partnership con la Banca Monte Pruno e con il patrocinio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la Comunità Montana Vallo di Diano ed il Comune di Padula.
All’apertura, le parole della stessa autrice hanno espresso chiaramente la natura del suo lavoro: “Scrivo come mi piace leggere. A me piacciono i libri in cui si raccontano più storie, e di conseguenza cerco di scrivere seguendo questa linea guida – ha spiegato Piera Carlomagno – poi è un romanzo soprattutto al femminile, perchè credo che le donne siano più complesse e quindi abbiano degli aspetti più ricchi da raccontare“.