Ottobre Rosa: nella giornata nazionale della prevenzione del tumore al seno, ad Eboli si accendono le luci sul monumento alla Dea Alata
Ottobre Rosa, la giornata dedicata alla prevenzione del tumore al seno, domani, sabato 28 ottobre, ad Eboli avrà due appuntamenti particolari.
Eboli rinnova il suo impegno nella sensibilizzazione della comunità, soprattutto delle sue cittadine, per la battaglia contro il tumore al seno.
La parola d’ordine è “occuparsi è meglio che preoccuparsi”, il messaggio con il quale si intende sottolineare che prevenire è meglio che curare.
«L’attenzione per le donne e per questo particolare problema – ha detto il sindaco, Massimo Cariello – è una delle nostre priorità, che portiamo avanti con impegno giorno dopo giorno, con diverse iniziative nel campo sia della prevenzione, sia della cura. Lo facciamo con tutte le risorse disponibili, attenti ad ogni possibilità di informare i cittadini e le famiglie».
Ottobre Rosa avrà inizio alle 17, presso il salone di rappresentanza del centro sociale e culturale Massajoli, incontro dal titolo “Prevenire puoi…un’oncia di prevenzione vale una tonnellata di cure”.
Dopo i saluti del sindaco di Eboli, Massimo Cariello, e dell’assessore comunale alle pari opportunità, Matilde Saja, previsti i contributi di Eugenio Scorpio, delegato LILT di Salerno; Antonio Squitieri, oncologo; Alba Farina, presidente Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, sezione di Bellizzi; Annalinda Palladino, psicologa. Modererà il dibattito Maria Rosaria Pagnani, presidente del centro Massajoli.
Dopo l’incontro, in piazza della Repubblica ci sarà l’accensione delle luci alla statua della “Dea Alata”, nell’area del monumento ai caduti, simbolo della donna e della vittoria illuminata.
«Manteniamo l’attenzione sulla prevenzione – ha spiegato l’assessore Matilde Saja – con l’obiettivo di evitare sempre più l’insorgere della patologia. Un invito alle donne, affinché attraverso la prevenzione si possa sconfiggere un male tipicamente femminile come il tumore al seno, del quale, come dice il nostro messaggio, dobbiamo occuparci, per evitare poi di preoccuparci».