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Ottimismo, secondo Seligman si può imparare

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Ottimismo, secondo Seligman si può imparare

L’ottimismo non è una dote innata, ma un atteggiamento mentale che si può apprendere. Ecco come fare

Ottimismo“L’ottimismo è il profumo della vita” recita uno spot pubblicitario di alcuni anni fa, e in effetti sembra essere proprio cosi. L’ottimismo è un atteggiamento mentale che ci permette di avere una visione positiva della vita, è una forma mentis che ci aiuta ad affrontare le situazioni quotidiane e le avversità con un sorriso. Per descrivere l’ottimismo spesso si ricorre ad una metafora, quella di riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, ovvero cercare di vedere gli aspetti positivi di un evento e non quelli negativi.

Non tutti, però, riescono ad affrontare la vita con entusiasmo e ottimismo; anzi, molti tendono a vedere le cose in modo negativo e pessimistico. Alcune ricerche psicologiche hanno messo in evidenza come le persone ottimiste godano di maggior salute e successo in molti ambiti della vita, e, viceversa, i pessimisti siano più soggetti alla depressione e arrendevoli di fronte alle difficoltà.

L’ottimismo non è, però, una dote innata, ma qualcosa che si può apprendere e sviluppare nel corso della vita. Esistono molti esercizi per allenare la propria mente a pensare in maniera positiva, ad esempio adottare strategie di problem solving per risolvere situazioni più o meno complicate, cercare di vivere le proprie emozioni senza giudicarle, considerare le cose belle e gratificanti della propria vita, fare sport, circondarsi di persone che ci trasmettono sentimenti positivi e tanti altri ancora.

Ottimismo

Tuttavia, al di là di queste attività una risposta chiara e definita ci viene dalle ricerche di Marting Seligman, autorevole psicologo autore di numerosi studi scientifici e di alcuni testi come, appunto “Imparare l’ottimismo”. Seligman è un esponente della psicologia positiva, sviluppatasi negli anni 60, che si occupa delle potenzialità positive della persona.

L’autore individua, innanzitutto, alla base di un comportamento positivo o negativo un atteggiamento di impotenza. Coloro che si sentono impotenti di fronte agli eventi, che sentono di non poter modificare ciò che accade loro, saranno maggiormente portati ad essere pessimisti e viceversa. Per spiegare chiaramente il concetto di ottimismo, Seligman ha elaborato la teoria dello stile esplicativo. Lo stile esplicativo è la diversa modalità con cui si interpretano e si valutano gli eventi positivi e negativi della propria quotidianità.

Lo stile esplicativo, afferma l’autore, è caratterizzato da 3 principali criteri: la permanenza, la pervasività e la personalizzazione.

La permanenza è la capacità di vedere gli eventi come permanenti, destinati a rimanere tali nel tempo, oppure transitori, cioè modificabili.

La pervasività riguarda il modo in cui le persone giudicano i propri successi e fallimenti. Mentre la persona ottimista tende a considerare un fallimento come una regola non fissa nella propria vita, un pessimista sarà portato a vedere un singolo insuccesso come un fallimento dell’intera vita.

Infine, la personalizzazione si verifica quando si manifestano degli eventi negativi e possiamo accusare noi stessi o fattori esterni per averli provocati. Coloro che si colpevolizzano, in caso di fallimento, saranno portati al pessimismo; l’ottimista, invece penserà che un fallimento non è dovuto ad una sua colpa. Ciò significa che non perderà la sua autostima, e questo è fondamentale per affrontare positivamente le avversità.

In base a questi tre criteri Seligman ha definitivo le modalità di pensiero e di comportamento di ottimisti e pessimisti. Secondo Seligman l’ottimismo si può acquisire ed imparare, non senza difficoltà ovviamente.

Come imparare ad essere ottimisti?

È necessario solamente automonitorarvi per qualche giorno e annotare 3 elementi: un’avversità che vi è capitata, e che può essere un fatto qualsiasi; una credenza, che rappresenta il modo in cui vi spiegate ciò che sta accadendo; e infine, le conseguenze, che riguardano i sentimenti che avete provato e come avete agito al riguardo.

Una volta individuati, bisogna cercare di capire come questi fattori agiscono nella nostra vita quotidiana.

Dopo questo passaggio, possiamo provare a cambiare le nostre credenze con la discussione o possiamo attivarci concretamente per superare le difficoltà, cambiando il nostro atteggiamento.

Infine, ultimo passo importante è l’esercizio pratico con un partner, che deve inventare delle avversità ed accusarvi in senso negativo. Voi dovrete screditare le sue credenze. Attraverso un allenamento costante nell’utilizzo di questa tecnica, secondo Seligman, è possibile davvero apportare dei cambiamenti nel proprio stile esplicativo e far diventare l’ottimismo una parte di sé.

La teoria di Seligman sull’ottimismo è risultata utile in diversi contesti, come quello lavorativo o scolastico, ma anche politico e sportivo.

Ottimismo

In questa prospettiva, essere ottimisti non significa vivere senza problemi, poiché la vita di ognuno di noi è fatta di scelte, esperienze e difficoltà, ma ciò che fa la differenza è il modo in cui tutte queste cose si affrontano.

L’ottimismo non è ingenuità o arroganza, ma fiducia e speranza. Ottimismo è cogliere un insegnamento da un fallimento, abbattere gli ostacoli e non farsi abbattere da questi, ottimismo è sentirsi grati per quello che si ha e non tristi per ciò che non si possiede. Ottimismo è riuscire a vedere sempre una luce in mezzo al buio, un faro dentro una tempesta.