Ospedale , il movimento civico Responsabili Per Cava si riunisce per sollecitare l’Amministrazione Servalli a reagire alle criticità del Santa Maria dell’Olmo
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L’ ospedale di Cava è stato il protagonista del consiglio comunale del 30 maggio. La scelta di istituire un punto all’ordine del giorno sul Santa Maria Incoronata dell’ Olmo è stata dovuta dal movimento civico Responsabili Per Cava in vista delle profonde criticità che la struttura ospedaliera presenta da prima della scorsa Ammanistrazione. L’Amministrazione Servalli , durante la sua carica , è riuscita a procurarsi 90 posti letto contro lo zero dell’ex Amministrazione. Un traguardo non sufficiente per risolvere i numerosi problemi del presidio, che inizia a perdere “pezzi”.
Il movimento civico Responsabili Per Cava ha convocato martedì 1 giugno una conferenza per chiarire la sua posizione durante il consiglio e muovere una critica sulla scelta di Servalli: chiamare Enrico Coscioni , consulente sanitario del Presendente della Regione Vincenzo De Luca, per chiarimenti sulla sanità cittadina. L’avv. Marcello Murolo, presidente del movimento Responsabili per Cava , ha dichiarato sulla scelta di Servalli:
“Durante il consiglio Servalli ha dichiarato il piacere a migliorare il piano regionale della sanità. Come per dire che a tutti piacerebbe vincere la lotteria , ma lui non compra il biglietto perché sa di non vincerla. Non si vuole fare nemmeno un tentativo serio. La politica vuol dire risolvere i problemi della città (almeno provarci) partendo da premesse difficili, e Servalli non prova nemmeno a chiamare direttamente De Luca per ulteriori aggiornamenti.” All’incontro erano presenti i consiglieri comunali e membri attivi del gruppo politico , Vincenzo Lamberti e Pasquale Senatore , che si sono astenuti durante il consiglio del 30 maggio. Lamberti dichiara :
“Questa è una conferenza per chiarire ulteriormente la posizione de consiglieri comunali del gruppo Responsabili per Cava. La nostra posizione sull’ospedale non è mera strumentalizzazione politica , poiché noi cittadini siamo profondamente preoccupati per il nostro ospedale. Questa è una battaglia di civiltà per Cava. C’è bisogno di un consiglio comunale per dire che dobbiamo chiedere all’amministrazione la convocazione di una commissione sanitaria per parlare delle condizioni della nostra struttura?!”
“A Cava de’ Tirreni vogliamo De Luca in persona, – ha continuato – perché due anni fa lo stesso Presidente davanti a migliaia di cavesi disse che l’ospedale sarebbe stato potenziato. L’amministrazione non sta compiendo gesti di fermezza per il nostro ospedale. Bisogna fissare un appuntamento con il Governatore della Regione Campania, chiedere quale sarà il destino del nostro ospedale e di parlare del progetto (fatto nel 2009) che vede la realizzazione di un altro ospedale a Salerno di circa 900 posti letto.”
“Il nostro ospedale è come un malato terminale, – parla Pasquale Senatore , consigliere di opposizione e vice presidente del Consiglio Comunale – non servono solo concorsi pubblici ma un serio progetto sul suo futuro. De Luca ha in mente un progetto chiaro e preciso di questo grande polo ospedaliero in alternativa al Ruggi e se il nostro Sindaco dichiara che i fondi sono pochi , allora non riusciamo a capire come si fa a dire che non ci sono fondi per la sanità quando poi lo stesso presidente della Regione Campania vuole creare una nuova sede di circa 900 posti. Chiederemo aggiornamenti costanti sul nostro ospedale. Ci serve una seria progettualità che ad oggi è assente sia in ambito regionale che in ambito comunale.”
Il dottor Raffaele Giordano , membro di Responsabili Per Cava e medico chirurgo , ha specificato le problematiche maggiori dell’ospedale di Cava e dell’attuale deroga 161 del 2014.
“In questo preciso istante nell’ospedale di Cava non è possibile fare una visita cardiologica, questo perché il personale è ridottissimo in quanto quei pochi devono coprire turni di reparto , turni UTIC di 24 ore , turni di pronto soccorso e trasporto dei pazienti a Salerno. Abbiamo la difficoltà degli anestesisti che sono stati spostati in orario ordinario al presidio di Castiglione di Ravello interrompendo gli interventi programmati a Cava. C’è la difficoltà di tutti i reparti dal punto di vista del personale.”
“Mancano infermieri , medici e il problema lo hanno “risolto” con la legge 161 del 2014. La deroga dice che un medico può lavorare oltre le dodici ore. Voi sareste contenti di trovare un medico che alla diciottesima ora si trova un caso di pronto soccorso? Questa situazione è insostenibile, lo dico da medico con il rischio di fare errori per mancanza di lucidità. I cittadini devono pretendere che un medico non debba lavorare 18 o 24 ore. La deroga può essere una soluzione temporanea per una o due settimane ma non la soluzione strutturale.”
Un altro grave problema restano le madri partorienti che non possono rivolgersi all’ospedale di Cava in caso di emergenza. Gli ambulatori di ginecologia hanno orari giornalieri, quindi se il bambino decide di nascere fuori da questa fascia oraria, la madre deve rivolgere ai presidi più vicini. Il presidio ospedaliero Santa Maria dell’ Olmo presenta senz’altro profonde cirticità sia dal punto di vista struttutale che di gestione del personale. Con l’estate alle porte l’ospedale cavese rappresenta un potenziale servizio per circa 100,000 utenze , contando la costiera amalfitana. Da giugno ci sarà una grande presenza turistica sul nostro territorio, di conseguenza l’utenza sarà maggiore.
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