Il sindaco di Baronissi chiede un incontro con il segretario provinciale del PD per confrontarsi sui problemi dovuti alla chiusura dei reparti dell’Ospedale Fucito
[ads1] Dal primo gennaio 2016, in ossequio alla legge 161, il direttore sanitario Vincenzo Viggiani ha chiuso molti reparti che fanno capo all’azienda ospedaliera universitaria ‘Ruggi‘. Tra i plessi colpiti dalla mannaia, anche l’Ospedale Fucito di Curteri di Mercato San Severino, da anni fiore all’occhiello dell’intero comparto ospedaliero salernitano, che ha subito la chiusura improvvisa dei reparti di ostetricia, pediatria e nido.
Questo ha creato non pochi problemi e disagi alla popolazione locale che riconoscevano in questi reparti un modello di organizzazione efficiente e punto strategico territoriale molto preciso.
Il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante ha convocato il segretario provinciale del PD Nicola Landolfi per fare il punto della situazione cercando di trovare un rimedio immediato ai problemi che si sono abbattuti in quest’ultimo mese sul territorio della Valle dell’Irno. Il sindaco di Baronissi afferma che “La sanità, anche quella che riguarda più da vicino la Valle dell’Irno, vive da troppo tempo una stagione di confusione, di complessità e soprattutto di disagio per i cittadini che si ripercuote negativamente sul territorio”. Invita a tutti a riunirsi affinché questo grave problema possa rientrare al più presto.
Gli accorpamenti alla sede centrale dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona sono stati fatti per recuperare di fatto personale da utilizzare in modo costante nella sede di San Leonardo rispettando le norme che la legge 161 cita, ma ha generato altri problemi relativa al sovraffollamento imperioso e devastante che si è concentrato a Salerno, dovuto anche all’accorpamento non solo di Curteri, ma anche di Cava, Castiglione di Ravello fino all’Ospedale da Procida.
Questo ha generato non poco malcontento tra la popolazione e gli addetti ai lavori. L’incontro, annunciato dallo stesso Landolfi, era previsto per il 13 gennaio.
Attendiamo novità in merito. [ads2]