Si è tenuto ieri, 5 dicembre 2014, a Bracigliano, un dibattito sulla situazione dell’Ospedale Fucito di Curteri, Mercato San Severino
[ads2] L’Ospedale Fucito di Curteri, con le sue problematiche presenti e soprattutto future, è stato oggetto di un dibattito informativo tenutosi ieri sera presso la sede della Protezione Civile di Bracigliano. L’incontro è stato organizzato dal Forum dei Giovani di Bracigliano, associazione da sempre impegnata nel sociale, che ha deciso di raccogliere l’invito del Comitato Cittadino “Pro Ospedale G. Fucito”. Lo scopo della riunione è stato quello d’informare la cittadinanza e di fornire un chiaro punto della situazione del presidio ospedaliero di Mercato San Severino.
Il dibattito, moderato dall’operatore sanitario Giuseppe Saggese, ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione “Alfonso Gatto” Luca Picarella, del dott. Massimo D’Aniello, primario del reparto Maternità, del dott. Antonio Iannelli, ginecologo, del sindacalista Gerardo Liguori e dei Consiglieri comunali Gianni Iuliano e Domenico Moccia.
“L’Ospedale Fucito non deve essere toccato, per la sua posizione territoriale, a pochi metri dall’uscita autostradale e a pochi km dall’Università, rappresenta un presidio di fondamentale importanza. Abbiamo già raccolto migliaia di firme per evitare una possibile chiusura o declassamento della struttura” afferma Luca Picarella, passando la parola al dott. Massimo D’Aniello: “Sono state diffuse alcune notizie circa l’imminente chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia, niente di più falso, noi ogni giorno continuiamo a lavorare e continueremo a farlo. L’atto aziendale al momento non è stato approvato, quindi il reparto è e resta funzionante“.
Gerardo Liguori, sindacalista della CGIL afferma che “A breve ci sarà un incontro con il manager della struttura ospedaliera, Vincenzo Viggiani, per avere chiarimenti in merito ai progetti futuri. Si tratta di un primo passo positivo, l’Ospedale Fucito rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e dobbiamo continuare a fare pressione affinché tutto ciò non vada perduto”.
Ulteriori chiarimenti sono forniti dal dott. Antonio Iannelli, il quale spiega che “Ben vengano i nuovi reparti d’eccellenza connessi all’Università degli Studi Salerno, purché ciò non vada a discapito dell’offerta di base. L’utenza ha di sicuro più bisogno del reparto di Ginecologia che non del reparto per i trapianti delle cornee, il territorio non va sfornito dei servizi di base! Siamo vicini alla quota dei 500 parti all’anno, l’Ospedale di Cava de’ Tirreni, cui il Fucito verrebbe associato, e che ha un’utenza molto minore non raggiunge i 300 parti; la cosa più logica sarebbe trasferire il reparto da Cava a Curteri in modo da superare facilmente la soglia dei 500 parti. Queste sono valutazioni importanti e vanno fatte adesso che l’atto aziendale è stato congelato nel suo iter burocratico, per evitare che in futuro ci siano ulteriori problematiche. Ribadiamo che l’Ospedale Fucito e il reparto di Ginecologia funzionano a pieno regime. L’Ospedale non va salvato, va migliorato e potenziato!” – conclude il dott. Iannelli.